Gerotto (Costruttori): «Costi e materiali, fermiamo i cantieri. Contratti da rivedere»

Gerotto (Costruttori): «Costi e materiali, fermiamo i cantieri. Contratti da rivedere»
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PADOVA - La situazione nei cantieri è senza via d’uscita. I prezzi salgono, il materiale non si trova e le imprese devono rispettare i contratti. Sia quelli del 110 per cento che quelli per gli appalti pubblici. Ma è evidente che se i fornitori non fanno più gli stessi prezzi non si può andare avanti a meno di non lavorare in perdita e fallire dopo un po’. Da notare che ci sono circa 4mila cantieri aperti in questo momento e 200 sono pubblici.


GLI AUMENTI
«Eppure dobbiamo spiegare che ci fermiamo» dice il presidente dei Costruttori Alessandro Gerotto. «Lo diremo al Prefetto mercoledì». Dunque per evitare la paralisi ovvero l’abbandono dei lavori che darebbe vita a un contenzioso in tribunale ma non serve a chi ha il tetto scoperto sopra la testa, o il ponteggio in terrazza, occorre un intervento a livello altissimo ed è per questo che il presidente ha scritto al Prefetto, ai sindaci, al presidente della Provincia e a quelli dei cda degli enti appaltanti oltre che agli ordini professionali, proponendo alcune soluzioni. Che partono da alcune premesse: «Il costo del ferro acciaio tondo per cemento armato, dopo un aumento del 54% nel 2021, nei primi 2 mesi del 2022 si è impennato di un ulteriore 40%. Stesso discorso per il bitume, anch’esso con un incremento del 40%. Non sono da meno calcestruzzo, materie plastiche, legno e metalli. discorso ancora più impattante per l’energia e i carburanti: solo nei primi 15 giorni di marzo, dopo aumenti già consistenti, il costo del gas naturale è aumentato dell’875%, quello dell’energia elettrica del 542%, mentre petrolio e gasolio sono rispettivamente a +81% e +119%».


LE RICHIESTE
«Dunque chiediamo, qualora sia richiesto dall’impresa appaltatrice di accordare la sospensione (totale o parziale) dei lavori per cause imprevedibili o di forza maggiore, stante l’impossibilità di reperire sul mercato i necessari materiali da costruzione».
Secondo punto: «Per gli appalti in corso di esecuzione di adottare tutte le misure necessarie a tutelare la realizzazione dell’appalto, procedendo al riequilibrio del contratto in ossequio al principio di buona fede negoziale secondo l’articolo 1375 codice civile, quali in particolare, il riconoscimento di un equo compenso per ristorare l’appaltatore delle gravi difficoltà di esecuzione evidenziate».


Punto terzo: «Per i lavori che saranno oggetto di futuro affidamento di aggiornare i prezzi a base d’asta incrementandoli secondo il dl 27 gennaio 2022 per cui le stazioni appaltanti, per i contratti relativi a lavori, possono, ai fini della determinazione del costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni incrementare ovvero ridurre le risultanze dei prezzari regionali in ragione degli esiti delle rilevazioni, effettuate dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili su base semestrale». Infine, «Per i lavori eseguiti nel corso del secondo semestre 2022, di procedere a compensazione facendo ricorso a risorse previste dal quadro economico dell’opera».
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Il Gazzettino