Il calciatore di Camozzi, un omaggio al Gazzettino

Il calciatore di Camozzi, un omaggio al Gazzettino
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MESTRE - Ultimamente dipinge con superfici rigide, sabbiate, adoperando un punteruolo per dare rilievo alle sue opere. Ma per il calciatore con la maglia del Venezia che palla al piede si dirige verso la porta ha scelto come superficie dei colori a olio una pagina del Gazzettino. «Ne avrò dipinte 150», ammette Alessandro Camozzi, artista eclettico che a 79 anni ha ancora molto da sperimentare con il colore e le superfici.

Rinnovando, con la sua opera, una tradizione avviata negli anni Settanta del Novecento con le pagine d'autore che l'allora direttore del Gazzettino Gianni Crovato commissionava ad artisti contemporanei di grido. Autodidatta come altri artisti della città - come Vittorio Felisati per esempio - Camozzi ha al suo attivo decine di partecipazioni a rassegne e concorsi, dai premi Nardi ai 4 premi di acquisto al concorso di Burano, e le sue opere ora sono in Sicilia, Sardegna e in diverse collezioni private in Italia e all'estero. Una produzione intensa che nel corso della sua carriera gli ha fatto conoscere protagonisti assoluti dell'arte come Virgilio Guidi o Peggy Guggenheim, e che lo ha portato a fondare negli anni Ottanta La Barrique, cenacolo culturale di via Aleardi a Mestre divenuto un punto di riferimento per artisti e critici. La ricerca lo ha portato a esprimersi in campi diversi, da soggetti astratti elaborati su fondali sabbiati fino all'arte sacra, con opere ispirate alla Sindone realizzate con stucco e carta vetrata per dare concretezza alla drammaticità della morte. Senza però mai dimenticare l'amore per Venezia, la sua città, e i ricordi di gioventù. Come quando da via Garibaldi, dove viveva, andava a Sant'Elena con una scaletta per vedere dal muretto di cinta del Penzo il suo Venezia che giocava con la laguna sullo sfondo sotto un cielo sempre azzurro.  

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Il Gazzettino