PADOVA - «Quando sarò presidente....». Alessandra Moretti ha lo sguardo affilato dalle battaglie della campagna elettorale, il solito tailleur blu d'ordinanza sopra il...
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Poi Alessandra Moretti passa alla "macchina". «Taglieremo le società partecipate. La Regione ne ha 98, molte con bilanci in rosso. Basta con i poltronifici, rovesceremo il sistema come un calzino. Creeremo invece due macro holding, una per la parte finanziaria e una per le infrastrutture».
E per vigilare su trasparenza, corruzione e mafia arriverà «un Garante scelto dal consiglio regionale, che lavori in assoluta indipendenza, mica come oggi dove il controllante era scelto dal controllato, ovvero dalla Giunta. Un'operazione di facciata che ha permesso al Mose di lievitare da 1,5 a 6,5 miliardi. Non deve più accadere».
Moretti si aiuta con le slide e mitraglia numeri «perché i cittadini vogliono una politica sobria». Questo il piano taglia stipendi: «Oggi un consigliere prende 6.600 euro più 2.700 di indennità di funzione per presidente della Giunta e del Consiglio, più 2100 euro per vicepresidenti dei gruppi e delle commissioni consiliari. Taglieremo del 10 per l'indennità base e dell'80 quella di funzione: risparmio di 5,8 milioni in 5 anni».
Poi c'è l'annosa questione della nota spese: «Dai 4.500 euro forfettari passeremo a 1500 euro al massimo, a fronte di spese documentate». Insomma un consigliere non potrà guadagnare più di 7.900 euro. Un assessore ancora meno visto che non ha l'indennità di funzione.
La scure si abbatte anche sull'assegno di fine mandato che, dice la candidata, scomparirà: «Oggi sono 38mila euro per la prima legislatura e 76mila per la seconda. Fine». Faccenda vitalizi. «Costano 11,2 milioni, l'anno ne taglieremo per 8,4 milioni e questo riguarda anche quelli in essere». Ma faranno ricorso? «Vedremo cosa dirà la Corte Costituzionale. Io so che facendo i conti in cinque anni risparmieremo 5,8 milioni con le indennità, 9,2 per le spese, 2 milioni sull'assegno di fine mandato e 42 sui vitalizi. Totale 59 milioni che investiremo nel lavoro e nel sociale».
Capitolo trasparenza. La ricetta è l'apertura di un portale #opencantieri per monitorare tutte le informazioni sulle opere pubbliche, quanto costano, chi paga e chi riceve i soldi, chi è il responsabile dei lavori. «Non consentiremo che i veneti subiscano ancora. le infrastrutture devono essere costruite in tempi certi e con costi equi». Pure la Regione pubblicherà ogni sua spesa, «tutte le fatture» insiste la Moretti, e addirittura l'agenda quotidiana di giunta e presidente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino