SAN VITO - Comunità in lutto per la morte di Alessandra Maniglio, insegnante di 44 anni, avvenuta sabato. Un tumore l'ha strappata all'affetto dei suoi cari nel...
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LA MALATTIALa battaglia di Alessandra era iniziata nel 2012, con la scoperta di un melanoma. Tutto sembrava essere rientrato dopo un primo intervento, ma alla vigilia del Natale del 2018, ha scoperto che il male era ritornato. Dopo la pausa natalizia la professoressa non è più tornata a scuola, perchè doveva sottoporsi alle cure del caso, ma il tumore ha continuato ad avanzare e negli ultimi giorni era stata ricoverata all'hospice di San Vito dove è morta nella notte di sabato.
IL MARITO«È sempre stata protettiva nei confronti di tutti, a partire dalla famiglia - racconta il marito Simone -. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma anche un amore immenso perchè desiderava essere premurosa con tutti». Come insegnante di matematica e fisica al liceo sanvitese ha accompagnato il cammino di migliaia di studenti. La sua vera passione era il lavoro in classe, con i ragazzi, con i quali riusciva a instaurare relazioni educative e di apprendimento molto efficaci e profonde. I suoi studenti la ricordano soprattutto per la sua capacità di aspettare, ripetere, rispiegare, correggere e fare in modo che tutti potessero raggiungere gli obiettivi prefissati. Durante la malattia ha comunque continuato a seguire le sue classi, dando indicazioni ai sostituti, chattando con colleghi e studenti e presidiando le aree sensibili dell'azione didattica. Aveva anche concordato l'assegnazione delle classi a settembre, prevedendo di non poter seguire con continuità le quinte e cercando di ridurre al minimo i possibili disagi derivanti dalla sua particolare condizione.
LA PRESIDE«Ricordiamo con grande affetto Alessandra - ha detto la dirigente scolastica Carla Bianchi -: una docente stimata e preparata, promotrice e referente di numerose attività e progetti, valida collaboratrice nelle azioni di sistema e di ampliamento e consolidamento dell'offerta formativa, ma soprattutto insegnante appassionata e capace di profonda relazione formativa ed educativa con i suoi studenti. Un impegno a tutto tondo, assolto con grande energia e calma dedizione, sempre pronta a dare un aiuto concreto, un suggerimento discreto ma puntuale. Ere sempre comunque serena e sorridente, pronta alla battuta e alla frase ironica e divertente». E i colleghi aggiungono: «Ci mancherà. Niente riuscirà a colmare il vuoto che lascia nelle aule e soprattutto nei nostri cuori. Ma vogliamo raccogliere, custodire e coltivare la preziosa eredità che ci lascia con il suo grande esempio professionale e umano, il calore dell'amicizia che ci ha fatto sentire». Giorgio Simon, presidente del consiglio di istituto, la definisce «professionale, cordiale, sorridente. Prtava la giovinezza dentro e intorno a sè». I funerali si terranno oggi pomeriggio nel Santuario di Madonna di Rosa.
Emanuele Minca
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Il Gazzettino