Alessandra Del Favero, la cuoca dell'anno vola dal Cadore a New York

Alessandra Del Favero, la cuoca dell'anno vola dal Cadore a New York
SAN VITO DI CADORE (BELLUNO) - «Sì, lo so. In Cadore ci saranno i Mondiali di sci e le Olimpiadi, magari ci torneremo con del pop-up, sono pure appassionata di sci....

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SAN VITO DI CADORE (BELLUNO) - «Sì, lo so. In Cadore ci saranno i Mondiali di sci e le Olimpiadi, magari ci torneremo con del pop-up, sono pure appassionata di sci. Ma alla proposta americana non potevamo dire di no». Sono le parole di Alessandra Del Favero, 31 anni, figlia di ristoratori "storici" del posto - Teresina Menegus e Lino Del Favero - e nominata oggi "cuoca dell'anno" dalla guida "I ristoranti e i vini d'Italia 2020" de L'Espresso.


Neppure il tempo di assaporare la vittoria che è già pronta per l'addio. La professionista è in procinto di preparare le valigie, assieme al compagno chef stellato Oliver Piras, e debuttare nel grande mondo di New York. Alessandra e Oliver si erano conosciuti frequentando la scuola di Gualtiero Marchesi: l'idea di far nascere a San Vito il ristorante gourmet Aga è giunta di conseguenza. Con un successo che ha indotto altri due italiani imprenditori della ristorazione, Nicola Pedrazzoli e Simone Tiligna, a strappare i due chef dalla valle cadorina con una proposta di quelle che non ammettono rifiuti.

«Ci avevano proposto subito di diventare soci della loro catena di locali negli Usa - spiega Del Favero - ma faremo un passo alla volta. La decisione è presa, la ricognizione nella Grande Mela è stata fatta. A dicembre prenderemo l'aereo - prosegue - e a marzo il nostro ristorante americano aprirà i battenti». Una trasposizione pura Oltreoceano della cucina di casa? «L'impianto sarà quello - spiega la chef campionessa d'Italia - ma con adattamenti al mercato che troveremo. Lo so che portiamo via un pezzo d'Italia in un momento in cui tutta l'Italia guarda al Cadore - conclude Del Favero - ma queste sono esperienze che devono essere fatte a questa età, se lasci passare il tempo va a finire che ci ripensi».
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Il Gazzettino