Aldo Toffanin morto dopo tre giorni di agonia: aperta un'inchiesta per avvelamento

ospedale di Padova
PADOVA  - La morte di Aldo Toffanin, 51 anni, è avvolta nel mistero. Deceduto il 28 luglio, dopo tre giorni di ricovero all'ospedale Civile, la Procura ha deciso...

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PADOVA  - La morte di Aldo Toffanin, 51 anni, è avvolta nel mistero. Deceduto il 28 luglio, dopo tre giorni di ricovero all'ospedale Civile, la Procura ha deciso di aprire un fascicolo a seguito di un esposto dei parenti. Il sospetto è che possa essere stato avvelenato. Nella giornata di ieri, martedì 4 agosto, il medico legale Antonello Cirnelli, su mandato del sostituto procuratore Cristina Gava titolare delle indagini, ha effettuato l'autopsia sul corpo del 51enne e da un primo accertamento la causa della morte sarebbe riconducibile a un importante emorragia cerebrale. Tuttavia sono stati prelevati diversi campioni di tessuti per eseguire gli esami tossicologici. Il responso si avrà non prima di 90 giorni.


I FATTI
Aldo Toffanin, figlio dell'avvocato Giuseppe Toffanin detto Bepi per una decina di anni vice presidente della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e uomo molto legato alla Democrazia Cristiana (fu grande amico del ministro Luigi Gui), il 26 luglio è uscito dalla sua abitazione di riviera Paleocapa dove viveva con la madre. Senza documenti e con in tasca solo un mazzo di chiavi, si è sentito male sotto a un portico. Alcuni passanti lo hanno soccorso e dopo poco è intervenuta un'ambulanza del Suem 118. Il 51enne è stato trasportato in gravi condizioni al pronto soccorso e dopo tre giorni di ricovero, il 28 luglio, è deceduto. Una morta di certo prematura, ma che all'inizio non ha destato alcun sospetto. Fino a quando un parente di Aldo ha presentato un esposto in Procura affiancandosi al legale Ernesto De Toni. 

LE INDAGINI

Il pubblico ministero Gava ha così voluto vederci chiaro sulla morte di Aldo Toffanin, nipote dell'illustre professore di Lettere all'Università di Padova Giuseppe Toffanin senior. Nell'esposto si parla di un possibile avvelenamento, un punto tutto da chiarire perchè potrebbe anche essere stato accidentale. Solo gli esami tossicologici potranno fare piena luce sul caso. Ma il decesso di Aldo è avvolto nel mistero anche per un altro motivo: il suo ricovero non sarebbe stato comunicato ai parenti. Quel 26 luglio quando è uscito di casa era senza documenti. L'unica certezza, su quanto accaduto al 51enne, è che l'emorragia cerebrale che lo ha colpito era molto importante e al suo ingresso al pronto soccorso la sua vita era appesa a un filo. Aldo era molto legato alla madre, con la quale condivideva il palazzetto di riviera Paleocapa.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino