Alcol e sesso con due minorenni, condannati a otto anni di carcere

Due ragazzine furono abusate da due giovani a Marghera
MARGHERA - Otto anni di reclusione per aver approfittato sessualmente di due ragazze minorenni dopo averle fatte ubriacare nel corso di una festino a base di...

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MARGHERA - Otto anni di reclusione per aver approfittato sessualmente di due ragazze minorenni dopo averle fatte ubriacare nel corso di una festino a base di “shottini” di wodka. È la condanna inflitta ieri a due ragazzi di nazionalità romena, entrambi residenti a Malcontenta, 21 anni uno, 28 l’altro, ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo.

Le due giovani vittime, costituite parte civile con gli avvocati Angelo Pozzan e Maurizio Colangelo, dovranno essere risarcite rispettivamente con 30 e 50 mila euro. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dal giudice per l’udienza preliminare Alessandro Gualtieri, a conclusione di un processo celebrato con rito abbreviato, e dunque con la concessione dello sconto di un terzo della pena.

La Procura, oggi rappresentata dalla pm Daniela Moroni, si era battuta per la condanna a 9 anni di reclusione di ciascuno dei due imputati. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni. Un terzo imputato che partecipò al festino, svoltosi nell’abitazione del ventunenne, e alla contestata violenza sessuale è sotto processo di fronte al Tribunale per i minorenni in quanto, all’epoca dei fatti, non aveva ancora compiuto 18 anni.


LA VIOLENZA
L’episodio finito sotto accusa risale al settembre del 2018. A denunciarlo fu una delle due ragazze, la quale si rivolse alle forze dell’ordine nei giorni seguenti. L’amica, ridotta in stato di semicoscienza per il troppo alcool bevuto, scoprì quanto era accaduto soltanto grazie al racconto dell’altra minorenne. Le due ragazze avevano accettato di seguire alcuni amici nell’appartamento di uno di loro, a Malcontenta, dove si ubriacarono dopo aver bevuto superalcolici, e in particolare molta wodka. Una delle due ragazze ha denunciato di essere stata condotta dal ventunenne al primo piano dell’abitazione e costretta a subire un primo rapporto sessuale. Quindi, sollevata per un braccio e trasportata al pian terreno, fu costretta a subire un secondo rapporto sessuale dagli altri due ragazzi, il ventottenne l’amico minorenne. Nella stessa stanza da letto si trovava anche l’altra ragazza che, seppure ridotta in stato di semicoscenza a causa dell’abuso di alcol, secondo la Procura fu violentata dal minorenne e dal ventottenne.


Nel corso del processo la difesa, rappresentata dalle avvocatesse Cristina Martini e Maria Isabella Fiorio, hanno cercato di dimostrare che i contestati rapporti sessuali erano stati consenzienti e dunque non si può configurare alcuna violenza. Nel corso delle indagini gli imputati sono stati intercettati e successivamente gli inquirenti hanno acquisito le chat e i messaggi scambiati dai ragazzi, nei quali ricostruivano la notte di sesso: una prova della loro responsabilità, ha sostenuto la pubblica accusa nel corso del processo. Quelle frasi, secondo la difesa, dimostrerebbero invece che gli imputati erano convinti che le ragazze avessero dato il loro consenso ai rapporti sessuali.


La sentenza potrà ovviamente essere impugnata in appello. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino