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SAN MARTINO DI LUPARI - Una tredicenne si è sentita male in casa. I familiari hanno scoperto poco dopo la causa. Alla figlia erano state somministrate bevande alcoliche. Sono stati allertati i carabinieri che dopo le indagini hanno denunciato il titolare di un bar a San Martino di Lupari. Lui il presunto responsabile. Dovrà rispondere di somministrazione di bevande alcoliche a minori di 16 anni. Una condotta questa che rappresenta un reato che prevede l’arresto fino ad un anno con il rischio, se il barista risulterà colpevole, anche della sospensione della licenza. Ad intervenire nello specifico sono stati i carabinieri della stazione di Tombolo che sabato, al termine dell’attività investigativa, hanno notificato al titolare dell’esercizio, R.M., trent’anni, abitante a Cittadella, la denuncia in stato di libertà. Il fatto risale a martedì 6 aprile scorso.
I SOCCORSI
Proprio quel giorno la giovanissima è rientrata nella sua abitazione di San Martino di Lupari. In casa ha avuto un malore. Comprensibile lo spavento ed i timori dei genitori che immediatamente hanno allertato l’emergenza sanitaria 118. Ai professionisti è apparso chiaro quanto poi acclarato dagli esami clinici specifici. A causare il malore è stata una intossicazione alcolica. La ragazzina aveva consumato prodotti alcolici. Stando a quanto hanno successivamente individuato gli uomini dell’Arma ricostruendo quanto fatto dalla ragazzina nel periodo precedente il malore, la somministrazione sarebbe stata effettuata dal personale del locale di San Martino di Lupari. Di qui la denuncia penale. Una legge in vigore da quattro anni ha stabilito che è un reato somministrare bevande alcoliche a minori di 16 anni e chi infrange questo divieto può essere punito con l’arresto fino a 1 anno. Invece la vendita di alcolici ai minori di 16 anni può comportare la sospensione della licenza commerciale. Per il titolare - è sempre indicato nella normativa - vige l’obbligo di chiedere un documento d’identità ai ragazzi che vogliano acquistare o consumare alcolici, per accertare l’età del cliente. Non esime dalla responsabilità il commerciante, il fatto che il cliente dimostri più dell’età anagrafica come pure che lo stesso non voglia consegnare o non disponga al momento del documento identificativo.
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Il Gazzettino