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VATICANO - Papa Luciani, il pontefice agordino che ha regnato poco più di un mese, diventa beato e domenica mattina - sul sagrato di San Pietro - a fare festa ci sarà anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «La mobilitazione della nostra regione è grande per questa occasione straordinaria. Il sorriso Luciani, veneto di Agordo, ha dato fiducia al mondo».
La beatificazione di Albino Luciani, la cerimonia
Alla solenne cerimonia presieduta da Papa Francesco ci saranno le nipoti, i sindaci delle valli bellunesi, i veneziani che lo hanno avuto come Patriarca. Albino Luciani morì nel 1978 - solo dopo un mese - per un infarto, mentre era nella sua stanza nel palazzo apostolico. La scomparsa improvvisa del pontefice diede origine alla leggenda nera che fosse stato vittima di un avvelenamento, un po' come accadeva durante i pontificati durante il Medio Evo. Si disse che fu ucciso perchè voleva mettere pulizia nello Ior. A smontare definitivamente la fake news che ha circolato per anni ci ha pensato la vice postulatrice della causa di beatificazione, Stefania Falasca che ha rintracciato i referti medici di quando Luciani era patriarca a Venezia, dimostrando che già allora era in cura da un cardiologo per evidenti scompensi cardiaci.
Il Papa del sorriso
Luciani eletto dopo la morte di Paolo VI, nell'agosto 1978, scelse di chiamarsi Giovanni Paolo volendosi riallacciare ai due immediati predecessori Giovanni XXIII e di Paolo VI, i Papi del Concilio, incontrastati modelli per l'opera di rinnovamento avviata.
Le umili origini
Luciani nacque in un piccolo comune del bellunese nel 1912 da una famiglia poverissima. Nel 1954 è vicario generale della diocesi di Belluno, poi vescovo di Vittorio Veneto (1958), e Patriarca di Venezia (1969).
Il miracolo argentino
A rendere possibile la cerimonia di beatificazione è stato un miracolo attribuito a Papa Luciani e avvenuto in Argentina, a Buenos Aires, una decina di anni fa. Una bambina, oggi una ragazza quasi ventenne, è stata guarita in circostanze straordinarie da problemi neurologici molto seri. Era considerata dai medici in condizioni praticamente disperate.
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Il Gazzettino