ALBIGNASEGO - Scritte offensive e disegni volgari sui muri dei bagni delle ragazze. E poi, assorbenti usati messi all’interno dei portasalviette o gettati nei...
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Nel frattempo sono stati tinteggiati i muri dei bagni. Ma sono ricomparse le scritte volgari. Così «assieme ai docenti abbiamo deciso di aumentare il controllo generale - ha spiegato la dirigente - Ad esempio, al di fuori dell’intervallo gli allievi potranno andare al bagno solamente in determinati orari. Non solo. Dopo la pausa di metà mattina, ogni classe, a turno, pulirà il cortile».
Ma il problema sarebbe anche più grave, in quanto qualche adolescente avrebbe inserito su Instagram video e foto di compagni intenti a scrivere frasi oscene. Silvoni ha così scritto ai genitori “per domandare «collaborazione in nome dell’alleanza educativa che ci unisce, descritta nel “patto di corresponsabilità”. Mi auguro che possiate parlare con i vostri figli e farli ragionare sulle regole relative al rispetto per le persone e verso gli ambienti scolastici».
Per quanto riguarda i responsabili dei vandalismi, prosegue, «se verranno identificati, i rispettivi consigli di classe provvederanno ad applicare il regolamento di istituto, in collaborazione con i rappresentanti dei genitori. E se fosse necessario convocherò una riunione con i rappresentanti per stabilire azioni comuni, per riportare serenità e pulizia».
«Riteniamo che sia compito di tutti gli adulti di riferimento far capire ai ragazzi e alle ragazze quando passano il limite dello scherzo arrivando alle offese e alle minacce. Auspichiamo inoltre che madri e padri sorveglino i cellulari dei loro figli» poichè «a volte si percepiscono delle tensioni, vissute dentro al gruppo classe, riconducibili a chat telefoniche o social: capita che in questi luoghi virtuali gli studenti si insultino e le conseguenze e la sofferenza di chi è colpito dalle offese emergono poi a scuola. Difficile, però, risalire ai motivi che scatenano tali situazioni, anche quando ci giungono delle segnalazioni».
Per quanto riguarda whatsapp, la dirigente ricorda infine che «sotto i 16 anni la responsabilità di ciò che viene postato ricade comunque sui genitori». Francesco Cavallaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino