MONTEGROTTO - Sono terminate ieri le operazioni di smontaggio degli Alberi Metallici, opera dello scultore Umberto Del Negro, installati nel 2003 di fronte alla sede municipale....
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IN LEGGERO RITARDO
L’intervento conclusosi ieri è risultato piuttosto complesso ed è terminato con un leggero ritardo rispetto a quanto previsto dall’Amministrazione che aveva annunciato la completa rimozione entro lo scorso venerdì. La decisione della giunta sampietrina, nell’aria da tempo, aveva provocato non poche polemiche nella città termale. L’opposizione consiliare di centrodestra, per bocca di Elisabetta Baldi, aveva bollato lo smantellamento degli Alberi come «cancellazione di uno dei simboli di Montegrotto, fra i punti di sosta preferiti dai turisti che li fotografavano per avere un ricordo della loro vacanza. Perché non individuare subito una tempistica per la manutenzione? – aveva proseguito Baldi - Che fine faranno una volta smantellati?». Proteste erano arrivate anche dall’ex assessore alla Cultura della prima amministrazione Mortandello, Paolo Carniello, che l’anno scorso aveva promosso una petizione, riuscendo a raccogliere in breve tempo oltre cinquecento firme, per chiedere al sindaco di rivedere la sua decisione. Mesi prima, Carniello era addirittura arrivato a farsi fotografare davanti all’opera seduto sulla riproduzione di una sedia elettrica, a significare che gli Alberi erano stati condannati a morte. Tutto inutile.
La scelta di smontare gli Alberi era stata spiegata da Riccardo Mortandello con il progressivo deterioramento della scultura, esposta per troppo tempo alle intemperie e agli sbalzi di temperatura, senza oltretutto che si fosse provveduto a una costante manutenzione. Tutto questo, anche in un recente passato, aveva portato alla caduta di frammenti di vetro e metallo. Per non parlare dei ripetuti atti di vandalismo di cui era stata bersaglio. Di conseguenza, era stata transennata per motivi di sicurezza. Gli Alberi saranno ora trasferiti nel magazzino comunale in attesa di deciderne una eventuale nuova collocazione che, comunque, non sarà all’aperto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino