Via al censimento del verde contro i killer degli alberi

A San Donà crescono i ritrovamenti di alberi danneggiati
SAN DONÀ «Una pianificazione del verde condivisa con associazioni e cittadini». Si tratta dell’impegno preso dall’assessora all’Ambiente...

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SAN DONÀ «Una pianificazione del verde condivisa con associazioni e cittadini». Si tratta dell’impegno preso dall’assessora all’Ambiente Lorena Marin durante l’incontro dedicato al verde di giovedì scorso. Oltre un centinaio di persone hanno partecipato all’appuntamento, promosso dal Comune, al centro culturale. Si tratta di un tema che riveste un grande interesse: molti tra i presenti, infatti, hanno apprezzato l’opportunità di un confronto con il Comune e i tecnici che si occupano del verde pubblico.


REGOLAMENTO
«Per arrivare al regolamento ci sono alcune attività precedenti - spiega Marin - Tra queste, la mappatura del verde, già avviata dal Comune: finora è stato mappato circa un terzo del patrimonio arboreo, anche grazie alla collaborazione del Consorzio di Bonifica. Non si tratta di un’attività semplice, per cui per completare l’opera servirà affidare l’incarico agli esperti: stiamo procedendo in modo graduale. Tra le prossime attività anche alcune indagini di stabilità delle piante, che in passato non erano state fatte, con attenzione alla sicurezza. Per questo abbiamo affidato il “piano del rischio” e la valutazione qualitativa degli alberi all’agronomo Claudio Corazzin di Treviso». Giovedì l’esperto era al Da Vinci. «Completata la mappatura sarà possibile scrivere un regolamento del verde pubblico e privato, per poi procedere con la pianificazione della gestione del verde». 


APPELLO AMBIENTALISTA
Ma oltre a cittadini e associazioni sensibili alla tutela dell’ambiente, è emersa l’altra faccia della medaglia: chi ha paura di alberi ritenuti troppo alti, è in difficoltà per la vicinanza di certi esemplari oppure compie atti vandalici. In Comune arrivano segnalazioni di alberi ritenuti pericolosi e in seguito l’albero muore se i tecnici comunali non intervengono. Nel 2017 un filare di pioppi era stato avvelenato al parco di via Grassi dedicato “Ai diritti delle bambine e dei bambini”, dove lo scorso anno è stata divelta una giovane quercia e sono state danneggiate le cortecce di due esemplari di “liquidambar”, per cui il Comune è corso ai ripari installando alcune telecamere. «Viene fatta una segnalazione ai Carabinieri forestali – spiega Corazzin - per i reati di procurato pericolo e danneggiamento di cosa pubblica, piuttosto grave». I casi di avvelenamento di alberi pubblici sono sempre più frequenti nel Veneto orientale. Nel 2021 sono una ventina i casi riscontrati lungo le strade provinciali. Otto esemplari avvelenati lungo la Provinciale 42, di cui sette a Concordia e uno a San Michele. Sette casi lungo la Provinciale 60, di cui sei a Pramaggiore. Ma ancora tre a San Stino, di cui uno lungo la Provinciale 59, dove l’anno prima c’erano stati altri quattro casi.


KILLER DI ALBERI


«Le persone forano i tronchi e iniettano diserbanti o anche altre sostanze - continua - Spesso i fori sono facilmente visibili, in altri casi vengono fatti appena sotto terra. L’albero nell’arco di un anno inizia a mostrare i sintomi: le foglie si arricciano (prezzemolatura) poi l’albero inizia a seccarsi. A quel punto si deve procedere all’abbattimento, perché diventa pericoloso». 
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Il Gazzettino