Alberghi, altro calo dei prezzi (-17%): «Perchè la situazione è disperata»

Piazza San Marco
VENEZIA Dopo la caduta dei prezzi di agosto, precipitano anche a settembre le tariffe alberghiere: Venezia, città turistica per eccellenza, con una frenata dei prezzi del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA Dopo la caduta dei prezzi di agosto, precipitano anche a settembre le tariffe alberghiere: Venezia, città turistica per eccellenza, con una frenata dei prezzi del 17,7%, si colloca al quarto posto della classifica nazionale delle città e delle regioni che hanno registrato i maggiori ribassi annui per quanto riguarda i servizi di alloggio, elaborata dall'Unione nazionale consumatori su dati Istat. La crisi colpisce in maniera particolare anche altre città d'arte: Firenze, che in agosto era solo in dodicesima posizione con -7,5%, ma che ora sale sul podio delle prime dieci con una riduzione delle tariffe dei servizi di alloggio del 19,6%, più di 2 volte e mezza rispetto al dato di un mese fa; così come Roma, al settimo posto con un -13,1% mentre in agosto era solo in 22. posizione con -4,8%.

«Il prezzo maggiore di questa crisi, che adesso purtroppo si sta riproponendo in maniera esponenziale afferma il direttore dell'Associazione veneziana albergatori (Ava), Claudio Scarpa -, certamente la pagano le città d'arte, nel settore turisti. Venezia paga anche più degli altri perché abbiamo avuto quasi 5 mesi di blocco dovuti all'alta marea del novembre 2019. Quindi Venezia, Firenze e Roma sono in una situazione tragica, è necessario che il Governo prenda provvedimenti ad hoc per le città d'arte che pagano il prezzo maggiore, con crollo dei fatturati». Secondo Scarpa lavorando con una clientela prevalentemente italiana e non più internazionale, è evidente che gli albergatori abbassino i prezzi: l'Italia è in crisi da quasi 10 anni, ha meno disponibilità economica rispetto a quella di altri Paesi europei. «I tedeschi sono in grado di spendere di più rispetto agli italiani spiega il direttore dell'Ava - e quindi il calo dei prezzi è diventato necessario per poter prendere clienti. La diminuzione è frutto della disperazione. Spero vivamente nel vaccino e che la gente si vaccini immediatamente, così questa storia sarà finita. Ma anche con il vaccino dovremo leccarci le ferite per parecchi anni, la gente non avrà ugualmente voglia di viaggiare, e non avrà più soldi per i viaggi. È una crisi mondiale. Prima che riprendano i viaggi aerei devono essere riattivate le linee, e per questo si parla del 2022. Sarà una situazione difficile anche nel 2021, ma se sappiamo che abbiamo il vaccino, sappiamo che abbiamo la malattia dietro le spalle e potremo iniziare a ricostruire. Avremo la certezza che gli anni futuri saranno positivi. In questo momento la cosa brutta è che non si sa niente». Scarpa auspica un rapido intervento del Governo per le tre città d'arte: «C'è necessità che vengano adottati provvedimenti specifici conclude -: aiuti liquidi, sgravi fiscali e ricostituzione del brand Italia perché usciamo abbastanza devastati dal punto di vista dell'immagine. Si dovrà ricominciare a fare promozione sui nostri vecchi mercati internazionali. Su questo il Governo deve darci assicurazione». 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino