La sfida dell'albergatore: «Basta, io riapro hotel e spiaggia»

La sfida dell'albergatore: «Basta, io riapro hotel e spiaggia»
JESOLO «Lavorare è un diritto, non possono chiuderci in casa all'infinito: è ora di dare un segnale a chi ci governa». Le parole sono pronunciate tra...

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JESOLO «Lavorare è un diritto, non possono chiuderci in casa all'infinito: è ora di dare un segnale a chi ci governa». Le parole sono pronunciate tra una telefonata e l'altra, tra compiti da assegnare e direttive varie in vista dell'apertura stagionale sempre più imminente. A pronunciarle è Amorino De Zotti, presidente dello stabilimento balneare Manzoni che ha deciso di aprire la spiaggia dal 24 aprile. A prescindere dal colore che verrà assegnato al Veneto. Una provocazione, ma anche un segnale di insofferenza di una categoria, quella degli albergatori e dei balneari, che dopo mesi di restrizioni e limitazioni, ora chiede nuove certezze e soprattutto una ripartenza sicura. «Nella nostra zona - spiega De Zotti - ci sono già due hotel aperti, l'hotel Almar e il J44 Lifestyle, altri se ne aggiungeranno nelle prossime settimane, io stesso aprirò il mio hotel per il 20 aprile. Le prenotazioni ci sono, ogni giorno riceviamo richieste di informazioni dai nostri ospiti: perché rimanere chiusi? E' arrivato il momento di reagire, assieme agli hotel apriremo anche lo stabilimento».


NEL RISPETTO DELLE REGOLE
Tutto, assicura De Zotti, avverrà nel rispetto delle regole: «Ho già fatto le opportune comunicazioni al Comune aggiunge nei prossimi giorni inizieremo lo spianamento della duna di sabbia, quindi procederemo con l'allestimento della spiaggia. Per il 24 aprile, data di apertura, contiamo di avere l'80% dei nostri 2 mila ombrelloni regolarmente posizionati. Sarà un segnale di ripartenza per la nostra città e un messaggio che lanciamo ai nostri ospiti. Del resto non abbiamo scelta: i ristori annunciati dal governo per noi sono stati inesistenti, anzi una presa in giro, mentre i nostri collaboratori sono senza aiuti o hanno finito la Naspi e non sanno più cosa fare per tirare avanti. Abbiamo un'unica soluzione: rimetterci a lavorare e in questo senso ci siamo attivati, se non apriremo per noi sarà la fine, non possiamo più attendere». Ad essere applicato sarà il protocollo sanitario attuato lo scorso anno con distanziamento tra gli ombrelloni, aumentato rispetto al 2019, ma non mancheranno percorsi dedicati per accedere alla spiaggia e la sanificazione di tutte le strutture.
IL NODO DELLE ZONE ARANCIO

«Lo scorso anno non abbiamo avuto problemi prosegue De Zotti e quest'anno sarà lo stesso, abbiamo più esperienza e la gente si è abituata a certe situazioni come il mantenimento delle distanze e l'uso delle mascherine. In più quest'anno possiamo contare anche sui vaccini, ci sono tutte le condizioni per riaprire e avviare la stagione, noi siamo convinti della nostra scelta». Tra i nodi da sciogliere però c'è quello degli spostamenti: con la classificazione arancione ci si può spostare da un Comune all'altro per comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità. Ma non per andare in vacanza o passeggiare al mare. «Noi abbiamo richieste di allestimento dei posti spiaggia conclude Amorino De Zotti dai nostri associati, ovvero proprietari di seconde case e alberghi che stanno ricevendo le prime prenotazioni. Io stesso a Pasqua avrei avuto quasi il tutto esaurito, ma alla fine abbiamo dovuto annullare i vari soggiorni. Ospiteremo chi si potrà muovere e chi sceglierà di arrivare a Jesolo anche per lavorare e svolgere dalla camere dell'hotel o dalla sua casa al mare lo smart working. Per loro è possibile arrivare in città e sono sicuro che queste persone trascorreranno la loro pausa lavoro sulla spiaggia. E poi non è nemmeno escluso che per fine mese la situazione migliori e il governo decida di farci tonare in giallo». E se ciò accadesse la stagione potrebbe davvero iniziare.
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Il Gazzettino