Venezia. Addio al ristorante pop-up di Alajmo alla Certosa: i rumors sui nomi in lizza per subetrare

A gestire il locale sarà la famiglia della Birraria La Corte e Bacan Bacan

Ristorante alla Certosa
VENEZIA - "Colpo di scena", per dirla alla Mike Bongiorno. Dopo quattro stagioni si conclude l'avventura ristorativa e di accoglienza della famiglia Alajmo...

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VENEZIA - "Colpo di scena", per dirla alla Mike Bongiorno. Dopo quattro stagioni si conclude l'avventura ristorativa e di accoglienza della famiglia Alajmo nell'isola della Certosa, a Venezia, fra il Lido e Sant'Elena. Il pop-up restaurant estivo, in collaborazione con Vento di Venezia, la società fondata da Alberto Sonino che gestisce l'isola ed il Venezia Certosa Marina, era nato in fretta e furia, quasi all'improvviso, nell'estate dello sventurato anno 2020, quello della pandemia. Un colpo di fulmine, si potrebbe dire. Ora, dopo quattro stagioni, il capitolo Alajmo si chiude e del resto l'annuncio campeggiava da un po' sulla home page del sito: "Il Temporary restaurant estivo, aperto durante la pandemia del 2020, termina la sua attività a fine estate del 2023".

Certosa, chi subentra al ristorante di Alajmo?

Nessuno scoop, bastava leggere, per una decisione maturata verso la fine dell'anno scorso. Ma l'esperienza Alajmo ha fatto intendere, se ce ne fosse stato bisogno, le potenzialità del luogo e così non dovrebbe essere difficile, per Alberto Sonino, trovare gli eredi. I rumors danno in pole position la famiglia Zambon (dalla quale arriva un "no comment", peraltro poco convinto), già attiva in città con imprese apprezzatissime come la Birraria La Corte in campo San Polo (rinomata per la ristorazione gourmet e la pizza d'autore) e Bacan Bacan, a San Stae, il suggestivo ristorante di cucina latinoamericana gestito da Marco Zambon e Silvia Rozas (veneziano lui, 32 anni, spagnola di Bilbao lei), compagni di vita e di lavoro.



Il condizionale è d'obbligo perché da Sonino non arrivano conferme, anzi: «Al momento fa sapere non c'è alcun accordo definito con la famiglia Zambon. Quando sarà il momento saprete». Sonino, però, ammette la conclusione del sodalizio con Alajmo: «Inizialmente il contratto era di un solo anno, poi il successo dell'iniziativa ha spinto tutti al prolungamento con reciproca soddisfazione». Ora, dopo 4 anni, si chiude un capitolo: «Una bella storia, una bella collaborazione che ha dato a entrambi soddisfazione reciproca». Allievo della Basque Culinary Center, a San Sebastian, l'università della cucina dove ha studiato per quattro anni, con un curriculum che comprende anche stage nei tre stelle Michelin Osteria Francescana di Modena e Noma di Copenaghen, in Danimarca, per Marco Zambon la ristorazione è un affare di famiglia, anche se lui ci è arrivato dopo aver provato a fare altro: «Studiavo economia ma, frequentando la Birraria per dare una mano, mi sono reso conto che ero molto più attratto dalla cucina che da qualunque altra cosa». Se dovesse essere davvero lui con la sua famiglia a rilevare il testimone dell'attività, Certosa resterebbe in buone mani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino