MERETO DI TOMBA (Udine) - Ha 79 anni Agnese Someda De Marco. Un sorriso dolcissimo e, dietro ai suoi occhiali da vista, uno sguardo vispo e intelligente, cui non sfugge nulla. Con...
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Intatte le sale che usò il lungimirante notaio che «Aveva voluto scrivere sulla porta di ingresso “amici siete i benvenuti, per voi la porta è spalancata” perché era sempre disponibile, non solo per lavoro ma anche per un consiglio, e per stare insieme» racconta Agnese. «Vede, questa è la sua penna, che usava sempre, perché non voleva macchine da scrivere. Qui c’è la sua poesia, l’unica che non è mai stata pubblicata. E poi i timbri, il suo cartone, che metteva sulla scrivania, per non rovinare lo scrittoio in legno». Un collezionista, Pietro: durante la sua vita ha raccolto 3789 libri, dal 1500 fino a quando se n’è andato, il 13 settembre del 1970. Tomi preziosi, molti di diritto, altri classici, la Divina Commedia. «Li abbiamo fatti catalogare e tutto, qui, è vincolato». Una sorta di grande biblioteca “segreta”, privata, ma messa a disposizione di chi fa ricerche. Divisa in 13 sezioni, decora in maniera imponente un delicato studiolo mantenuto intatto, coi suoi mobili dipinti a mano, la poltrona, i quadri, una collezione d’armi, tra cui splendide lame di probabile origine longobarda. E fuori, oltre il grande cortile, dove crescono più di 10 specie diverse di oleandro, un grande parco, lambito da un corso d’acqua, puntellato da piante ornamentali, dalle “viole di Udine”, quelle “doppie”. «Perché mio padre era anche innamorato della natura, dei fiori e degli animali - racconta Agnese mentre apre il cassetto di quello scrittoio pieno di memorie -, e ci ha lasciato tanto. Noi vogliamo condividerlo con il paese che ha sempre amato, il suo Friuli». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino