Imprenditore sequestrato e pestato E ora si ritrova da vittima a imputato

Imprenditore sequestrato e pestato E ora si ritrova da vittima a imputato
AGNA - Ha subìto un sequestro con pestaggio, non è riuscito ad evitare il fallimento della sua ditta individuale e ora si ritrova sul banco degli imputati con l’accusa di...

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AGNA - Ha subìto un sequestro con pestaggio, non è riuscito ad evitare il fallimento della sua ditta individuale e ora si ritrova sul banco degli imputati con l’accusa di insolvenza fraudolenta. È l’odissea capitata ad Albano Zanellato, quarantunenne intermediario di affari del Mercato ortofrutticolo di Padova, residente ad Agna.


È accusato di non aver saldato un debito di circa 60mila euro contratto nel 2012. All’epoca il mediatore, difeso dalle avvocatesse Marina Infantolino e Nathalie Tomaselli, era rimasto invischiato in un giro di prestiti a tassi da usura. Una circostanza confermata ieri in aula dal maresciallo della Guardia di finanza che condusse le indagini in seguito alla denuncia dello stesso Zanellato. Quell’inchiesta non è però approdata da nessuna parte. Non sono stati raccolti indizi sufficienti ad imbastire un processo per usura. Ed il fascicolo è finito in archivio. In compenso Zanellato ne ha patito serie conseguenze. A partire dal sequestro lampo del 22 luglio 2013. Una spedizione punitiva per un debito di diecimila euro mai saldato. Quella mattina il mediatore, in sella alla sua bicicletta, era stato travolto da una Ford Focus station wagon. Dalla vettura erano scesi due uomini che lo avevano riempito di calci e pugni, e poi a forza lo avevano caricato in macchina. Il rapimento era durato un’ora. Fino all’Ipercity di Albignasego. Zanellato aveva approfittato di un attimo di distrazione dei due fratelli ed era scappato.

I responsabili erano stati successivamente identificati e arrestati. Ferdinando Mastrodonato ha patteggiato due anni di reclusione mentre il fratello Mario sta affrontando il processo.


Zanellato è invece accusato di insolvenza fraudolenta. Per rientrare dal debito aveva concordato il versamento delle commissioni che gli spettavano in occasione delle forniture di ortofrutta effettuate in una ditta del bolognese. Ad un certo punto Zanellato non era più riuscito a pagare. E il creditore l’aveva denunciato. Il pm ha chiesto la condanna del mediatore a otto mesi di reclusione. Sentenza il 31 marzo prossimo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino