Cittadella. Pronto soccorso, in aumento i carichi di lavoro e le aggressioni. Il direttore: «Segno del clima di incertezza»

L'unità operativa di Cittadella diretta dal primo dicembre del 2018 da Claudio Bozzoli, ha registrato nel 2022 un incremento del lavoro del 23% rispetto al 2021

Pronto soccorso di Cittadella, aumenta il carico di lavoro
CITTADELLA - Senza nulla togliere al prezioso lavoro di tutto il personale ospedaliero, l'attività degli operatori del pronto soccorso è la più...

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CITTADELLA - Senza nulla togliere al prezioso lavoro di tutto il personale ospedaliero, l'attività degli operatori del pronto soccorso è la più particolare. Accolgono l'utenza ed operano per urgenze ed emergenze.

L'unità operativa di Cittadella diretta dal primo dicembre del 2018 da Claudio Bozzoli, ha registrato nel 2022 un incremento del lavoro del 23% rispetto al 2021. Gli accessi nella struttura sono stati 38.665. Si sono registrati anche tre casi di aggressione fisica al personale, fortunatamente senza serie conseguenze. Mai nulla del genere prima d'ora. «Qualche sfuriata o attacco verbale - spiega Bozzoli - mai le mani addosso. Segno del clima di incertezza e dell'abbassamento della soglia della pazienza. Da considerare che il tempo medio di attesa dei codici bianchi e verdi prima della chiamata, è di 23 minuti. La Regione del Veneto sta studiando un piano per presidiarli con vigilanza privata».

La situazione

Grande dedizione ed abnegazione considerato che a fronte di molto più lavoro, il personale non si è incrementato. Attualmente ci sono 10 medici dipendenti su 14, 1 medico a gettone, ed un altro della cooperativa per il servizio medico Suem 118. Gli infermieri in organico sono 39 coordinati da Luigi Zanin e con l'aumento delle prestazioni ne occorrerebbero altri 16. Gli operatori socio sanitari sono 11, ne mancano 4. Non viene assolutamente meno la qualità del servizio. Analizzando il dato specifico degli interventi delle ambulanze, coordinati dalla centrale di Padova guidata da Andrea Spagna, lo scorso anno le uscite sono state 4.646, nei due della pandemia 4.285 nel 2021 e 4.025 nel 2020 e 3.753 nel 2019. Nello specifico del 2022, le ambulanze sono state impiegate per 71 codice bianco, 1.566 verde, 1.753 giallo, ossia, per trattamenti rapidi per evitare evoluzioni peggiorative, e 1.256 rosso con pericolo di vita della persona.

Nell'ospedale, due le unità mobili di rianimazione attive dalle 8 alle 20, una di notte ed una seconda reperibile, mentre una terza è nel presidio di Piazzola sul Brenta operativa 24 ore su 24 tutti i giorni. C'è anche il supporto di alcune associazioni di pubblica assistenza. «Si nota che per le mutazioni della rete di sostegno parentale presente fino a pochi anni fa - sottolinea il direttore Bozzoli - ci sono sempre più persone fragili che non hanno assistenza domiciliare e sono di difficile posizionamento nelle strutture, un aspetto questo sul quale operare quanto prima». Anche i cittadini devono fare la loro parte, consapevoli che l'utilizzo della struttura va fatto in caso di necessità. Ancora troppe le chiamate che diventano "taxi", 59,6% codici poi bianchi, che comunque non danno priorità d'ingresso. Utilizzi impropri della ambulanze possono veder applicata la sanzione di 150 euro o 250 se l'uscita è con il medico. Il sistema sanitario è composto poi dai medici di famiglia e dalla guardia medica. Potrebbero trattare molti dei casi poi classificati con codice bianco o verde, che danno adito spesso a lamentele se non peggio, e che rischiano di distogliere risorse a chi ne ha necessità. 

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Il Gazzettino