Minaccia l'ex fidanzata minorenne di dare fuoco alla casa e diffondere le sue foto intime, condannato il giovane

Una serie di comportamenti che hanno visto il ragazzo, un 24enne ferrarese, giudicato colpevole di stalking

Minaccia l'ex fidanzata minorenne di dare fuoco alla casa e diffondere le sue foto intime, condannato il giovane
ROVIGO - Oltre a un'aggressione fisica, al controllo maniacale sulla sua vita e dei social facendosi consegnare le password, all'imposizione di non partecipare alla...

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ROVIGO - Oltre a un'aggressione fisica, al controllo maniacale sulla sua vita e dei social facendosi consegnare le password, all'imposizione di non partecipare alla didattica a distanza durante il lockdown, alle offese di ogni tipo e alle scenate di folle gelosia, un ragazzo ha riservato come trattamento alla giovane, allora minorenne, che diceva di amare, anche pesanti minacce. Sia di dare fuoco alla sua casa, sia di diffondere ad amici e parenti le foto che la ritraevano in atteggiamenti intimi. Foto che ha inviato su Whatsapp ai genitori della ragazza, pur cancellandole dopo pochi istanti, solo per impaurirla dopo che lei aveva deciso di dire basta a questa relazione tossica.

 


Una serie di comportamenti che hanno visto il ragazzo, un 24enne ferrarese, giudicato colpevole di stalking dal giudice Lavinia Messori nel processo di primo grado che si è concluso ieri e che ha visto stabilita nei suoi confronti una pena di 2 anni con la sospensione condizionale subordinata al pagamento di una provvisionale di 10mila euro alla vittima, costituita parte civile con l'avvocato Giuseppe Carinci, nonché alla frequenza di un corso quadriennale.


«Il coraggio e la determinazione della vittima - spiega lo stesso avvocato Carinci - hanno permesso alla giustizia di compiere il proprio cammino: ha fatto una gran fatica a raccontare a se stessa prima, poi a me e a agli organi di giustizia la sua tremenda storia, sciogliendo tutti i nodi delle corde che la imbrigliavano, ha vinto il senso di riservatezza, vergogna e pudore nei confronti dei suoi genitori e la paura per le minacce a se stessa e ai suoi fratelli. Deve essere orgogliosa per questa scelta che la fa essere una donna forte e non più vulnerabile. Ed è giusto parlare di lei alle ragazze che subiscono ancora in silenzio, perché ritrovino la loro dignità di donne, alzino la testa e si appellino alla giustizia per la tutela dei propri diritti».

 

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Il Gazzettino