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UDINE - Quasi «350 segnalazioni nell'ultimo anno a livello regionale», di cui circa «150 nella sola Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale». Sono gli Sos raccolti dalla Uil Fpl, che ha ascoltato i racconti di medici, infermieri, operatori sociosanitari e altri addetti che lavorano in corsia, che hanno subito aggressioni. «Per lo più - spiega Stefano Bressan - si tratta di segnalazioni di aggressioni verbali. Per il 70 per cento arrivano da donne. Noi in qualche modo cerchiamo di aiutare le persone dal punto di vista psicologico». Sul fronte della sicurezza, si sta muovendo anche l'Azienda. Dopo l'episodio dell'aggressione alle due specializzande nel parcheggio fuori dalla sede della guardia medica di Udine (e una volta ottenuto il via libera sindacale all'accordo), nei giorni scorsi, come conferma il direttore Denis Caporale, sono state installate le nuove telecamere al Gervasutta («Manca un video che arriva la prossima settimana», come spiega il direttore), anche nella sala d'attesa e nell'ambulatorio (ma quest'ultima si attiva solo in caso di Sos) ed è stata inaugurata anche la "linea rossa" di collegamento diretto con la Questura.
PERSONALE
Il dato sulle aggressioni segnalate dagli operatori è risuonato, ancora una volta, ieri in occasione di un convegno dell'Associazione di tutela dei diritti del malato della provincia di Udine dedicato alla comunicazione in sanità e soprattutto a quella mancata o errata. «In questi ultimi mesi sono pervenute all'associazione - ha spiegato la presidente Anna Agrizzi - decine e decine di segnalazioni che riguardano scorrettezze e inadeguatezze rilevate dai pazienti o dai loro parenti nella comunicazione con le strutture sanitarie e assistenziali».
ORGANICO
Secondo Bressan «anche la carenza di organico può portare a episodi di mala comunicazione. Per un operatore che lavora in area critica il carico di stress pesantissimo può influire sulla comunicazione con il paziente». Che manchino medici, infermieri e oss lo hanno detto chiaramente i dati del monitoraggio della spesa del personale di AsuFc sul quarto trimestre del 2022, messi in evidenza da Giuseppe Pennino e Massimo Vidotto della Cisl Fp, che hanno evidenziato come l'Azienda abbia certificato una spesa di 11,9 milioni di euro al di sotto del tetto previsto. Al 31 dicembre scorso il personale in servizio era di 8.849 unità, di cui 1.548 della dirigenza e 7.301 del comparto, con un delta positivo rispetto al 31 dicembre 2021 di 24 unità, di cui 7 della dirigenza e 17 del comparto. Ma nel Piano attuativo 2022, AsuFc aveva previsto di incrementare il personale di 521 dipendenti, fra cui 100 dirigenti. Numeri che mostrano chiaramente quanti "soldati" manchino all'appello nell'esercito della sanità.
Secondo Bressan «in regione mancano almeno mille infermieri e 450 medici. In AsuFc mancano come minimo 300 infermieri e almeno 140 medici. Va rivisto il piano dei fabbisogni. Nelle aziende risulta per esempio che il numero degli operatori sociosanitari sia a un livello corretto, ma non si tiene in considerazione che il 35 per cento degli oss non fa il suo mestiere perché o inidoneo o con limitazioni. Bisogna potenziare le assunzioni di oss anche per tamponare l'attuale grave carenza di organico di infermieri». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino