Marinaio sul vaporetto: «Signorina tiri su la mascherina». Lui e il capitano presi a pugni dal fidanzato

Un imbarcadero a Venezia
VENEZIA - Marinaio Actv chiede di tirare su la mascherina alla ragazza e il fidanzato gli sferra un cazzotto. Il preposto al comando gli corre in soccorso e finisce anche lui...

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VENEZIA - Marinaio Actv chiede di tirare su la mascherina alla ragazza e il fidanzato gli sferra un cazzotto. Il preposto al comando gli corre in soccorso e finisce anche lui all'ospedale.

IN DUE ALL'OSPEDALE
Ieri sera attorno alle 20.30 alla Salute si è registrato l'ennesimo episodio ai danni di un equipaggio dell'Actv, con una dinamica che esprime tutti i problemi legati al rispetto delle normative anti-Covid sui mezzi pubblici. Un gesto deprecabile che non può trovare spiegazioni nella semplice richiesta del marinaio. L'episodio è avvenuto nel vaporetto numero 4 della linea 1 che si stava dirigendo verso l'Accademia: il mezzo è stato costretto a fermarsi interrompendo il servizio, con la gente a bordo, per l'intervento dell'ambulanza e della polizia. L'imbarcadero è stato sospeso in entrambi i sensi di marcia.

L'ACCADUTO
Tutto è accaduto nel giro di pochi attimi, il marinaio, durante l'imbarco di una coppia, ha chiesto alla donna di rispettare l'obbligo di mascherina sul mezzo: il compagno non ci ha visto più e, accecato dalla furia, ha sferrato un pugno al componente dell'equipaggio del vaporetto, spedendolo all'ospedale. Stessa sorte, anche se dalle prime ricostruzioni pare più fortunato, è capitata al capitano, anche lui preso a pugni.

RAPTUS DI VIOLENZA
Un raptus di violenza e cattiveria che fa seguito ai tanti episodi di intolleranza verso le disposizioni anti-virus. È dall'inizio della pandemia che il personale dell'azienda di trasporto pubblico locale deve fare i conti con insulti, botte (uno degli ultimi episodi in ordine di tempo riguardava una marinaia a San Basilio, presa a calci) e intolleranza da parte di chi non vuole sottostare alle regole. Un clima di tensione in cui risulta difficile lavorare, per i dipendenti, ma che denota anche un grave livello di inciviltà in una città che nella ripresa post-covid ne sta registrando di tutti i colori. Tuffi in laguna e daspo urbani comminati a chi non rispetta le regole sono solo una parte dell'escalation di violenza che si registra. E se in questa occasione la scusa è stato il virus, non si possono dimenticare episodi come quello accaduto alla giovane guida turistica e all'uomo che gli era andato in soccorso, che a febbraio scorso erano stati presi a pugni. Pure quella volta la risposta era stata affidata alla violenza, con la necessità, da parte dell'uomo, di affidarsi alle cure dell'ospedale in seguito al cazzotto.

SOLIDARIETÀ


Massima solidarietà all'equipaggio è stata dimostrata sia dai sindacati che dall'azienda. Tutti hanno espresso vicinanza a marinaio e preposto al comando nella triste vicenda. Dura l'accusa di Alberto Cancian, Usb-Lp: «Speriamo che l'aggressore venga arrestato e paghi, perché la violenza non può passare sotto traccia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino