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ROSOLINA MARE - Accoltellato in spiaggia mentre trascorreva le vacanze. Poteva finire in tragedia l’aggressione subita da un giovane di 16 anni la notte tra il 20 e il 21 luglio scorso a opera di una banda scesa a Rosolina mare per “vendicare”, a quanto si mormora, uno sgarbo subito da un loro coetaneo. Il riserbo è massimo attorno alle indagini affidate ai carabinieri di Adria e Rosolina, ma intanto restano i fatti. Il minorenne ha riportato sei ferite da coltello di cui una profonda sette centimetri con prognosi di 30 giorni. Sul corpo ha decine di punti e non sarà facile per lui dimenticare un episodio che poteva costargli carissimo (oltre il furto della catenina).
LA DENUNCIA
A squarciare il velo su una vicenda che rischia di gettare una pessima luce sul turismo della località è stata la lettera inviata proprio dai genitori del ragazzo al sindaco di Rosolina. «Vogliamo esprimere il nostro rammarico nei confronti della Vostra Amministrazione in quanto riteniamo che un fatto di tale gravità meriti non solo tutto l’impegno dimostrato dal comando dei carabinieri di Rosolina, che non smetteremo mai di ringraziare per la solerzia, ma ci saremmo aspettati anche un segno di vicinanza da parte del vostro comune in un momento così difficile vissuto da nostro figlio minore e da noi famiglia in qualità di turisti presso la vostra località.
Parole forti e comprensibili da parte di due genitori che probabilmente hanno visto rientrare il figlio minorenne coperto di sangue e hanno dovuto portarlo in ospedale.
«C’è una denuncia per lesioni su cui stiamo lavorando - confermano i carabinieri -. I controlli sono scattati subito per individuare i responsabili dell’aggressione».
Fin qui la versione ufficiale. Il quadro che starebbe emergendo dalle indagini, legherebbe l’episodio avvenuto a Rosolina Mare con un fenomeno purtroppo già sbarcato anche Jesolo (Venezia). Si tratta dei cosiddetti “maranza”, gruppi di città che creano problemi, diventati tristemente famosi lo scorso anno per una maxi rissa sul Lago di Garda con tanto di intervento della polizia in tenuta antisommossa. Lo scorso anno erano stati spesso in azione a Riccione, quest’anno i primi gruppi si sono fatti notare anche a Jesolo, città che era stata indicata come possibile alternativa anche l’eventuale raduno dello scorso 25 aprile. Gruppi diventati famosi grazie ai social, in particolare attraverso TikTok, con sfregi e “vendette” da immortalare e far diventare poi virali.
Quanto accaduto a Rosolina mare, stando alle voci che circolano, avrebbe avuto come pretesto uno “sgarbo” tra gruppi di giovani.
Il maltempo avrebbe imposto la chiusura della discoteca, che intendevano frequentare, e forse qui sarebbe scattato un diverbio che avrebbe fatto da miccia alla “spedizione punitiva”. Il sabato sarebbe così arrivato sul litorale un secondo gruppo dalla Lombardia, che si sarebbe fermato a Rosolina città prima di muovere verso la spiaggia dove sarebbe avvenuta poi l’aggressione al 16enne. Si tratta ovviamente di voci dato il comprensibile riserbo dell’amministrazione e degli albergatori che non hanno nessuna intenzione di vedere Rosolina mare funestata dal fenomeno dei “maranza”. Gli stessi albergatori, esasperati da schiamazzi e danni, avrebbero invitato i due gruppi di giovani ad andarsene.
Il Gazzettino