Ragazzo massacrato dal branco, la madre: «Ha solo cercato di difendere sua sorella»

L'aggressione è avvenuta in centro a San Donà
SAN DONA' - È finito in ospedale per difendere la sorella: è rimasto vittima di un pestaggio in cui «ha riportato due fratture alla mascella, una al...

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SAN DONA' - È finito in ospedale per difendere la sorella: è rimasto vittima di un pestaggio in cui «ha riportato due fratture alla mascella, una al condilo mandibolare, la porzione dell’osso che consente di aprire la bocca, ed è ricoverato all’ospedale all’Angelo di Mestre». È quanto spiega la madre del 19enne di San Donà, picchiato domenica pomeriggio da un gruppo di minorenni sotto i portici di piazza Indipendenza. 4Anche ieri pomeriggio nel luogo dell’aggressione, all’esterno di uno dei bar, tra i giovani avventori non si parlava d’altro. «Sono molto scossa per le sue condizioni fisiche e psicologiche – racconta la madre – domani (oggi per chi legge, ndr) sarà operato alla mascella: gli saranno impiantate due placche in titanio che rimarranno per tutta la vita e gli è stato messo un altro apparecchio alla mandibola, chissà quanto tempo passerà in riabilitazione. Di certo denuncerà gli aggressori». In caso di lesioni con prognosi superiore ai 21 giorni, la denuncia scatterà d’ufficio.


GLI AGGRESSORI
Sulla vicenda stanno indagando i Carabinieri, in base alle segnalazioni dei genitori della vittima. Le indagini coordinate dal comandante Daniele Brasi, si sono concentrate su sette giovani di età compresa tra i 15 e i 16 anni già identificati. Secondo una prima ricostruzione tre o quattro di loro sarebbero gli autori del pestaggio. I sette minorenni sono incensurati, italiani, residenti nel Sandonatese; due di questi sono nati in Italia da genitori di origine straniera, alcuni hanno trascorsi problematici nell’ambito scolastico. I militari stanno compiendo gli accertamenti, visionando le telecamere e interrogando i testimoni, servirà del tempo per accertare le responsabilità.


LA SCINTILLA
«Erano circa le 17 quando mio figlio è intervenuto perché la sorella di 14 anni aveva chiamato a casa, infastidita da alcuni giovani, clienti di in un bar della piazza – prosegue la madre del ragazzo finito in ospedale – Li ha apostrofati con: “Avete finito di rompere… ?”. Ne è seguito un alterco con questi ragazzi all’esterno del bar, l’atmosfera si è scaldata e mio figlio è stato raggiunto da una raffica di pugni, ha cercato di ripararsi il volto ma gli aggressori si sono avventati su di lui con furia inaudita».
La donna precisa che le immagini della videosorveglianza con tutta probabilità potranno fare luce sulla dinamica del pestaggio. «Quando lo hanno aggredito mia figlia ha richiamato a casa terrorizzata – precisa la madre – A quel punto, quando era a terra sanguinante, altri ragazzi che si trovavano in piazza lo hanno accompagnato di corsa al pronto soccorso di San Donà, dove ha spiegato di essere stato picchiato; poi è stato trasportato all’ospedale di Mestre. Mio figlio e gli aggressori si conoscevano di vista, ma non si tratta di bande rivali. Mio figlio è un bravo ragazzo, uno studente, non un teppista. Sono preoccupata anche per la condizione psicologica di mia figlia. È molto spaventata, si rifiuta di uscire di casa. Di sicuro ci rivolgeremo ad un legale».


L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE


Per l’assessore alla Sicurezza Walter Codognotto «colpisce la violenza usata da parte di questi giovani, sono fenomeni da non sottovalutare. I carabinieri faranno chiarezza sulla vicenda, so che gli aggressori sono stati identificati, forse per loro sarà necessario un percorso formativo ed educativo attraverso i servizi sociali o l’Ulss. San Donà ha una popolazione in espansione, si cerca di mantenere il controllo del territorio, ma servirebbero più appartenenti alle forze dell’ordine per presidiare meglio la città» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino