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VENEZIA - È stato lui a dare l'allarme al 118 e al 113. Ieri mattina alle 4.30. Alessio Gobbo fa il tassista ed è anche il vicepresidente della cooperativa Radio Taxi di Mestre. La stessa cui appartiene il collega che giusto una settimana fa è stato preso a pugni, sempre a piazzale Roma, da alcuni tunisini che volevano saltare la fila di attesa, finiti poi accoltellati da tre bengalese arrestati dalla Mobile. Ed era stato Gobbo a rilanciare il tema sicurezza, invocando un presidio notturno fisso di forze dell'ordine, più volte richiesto, perché la situazione sta diventando ormai a rischio non solo per la sua categoria, bensì per tutti, residenti e turisti.
RACCONTO
«Ero appena arrivato con il mio van - racconta - perché dovevo caricare un gruppo di sei persone da portare all'aeroporto Marco Polo.
SQUILIBRIO
«Ci sono voluti all'incirca dieci minuti per l'arrivo di Suem e polizia - continua Gobbo - Nel frattempo io avevo lasciato piazzale Roma. Quando sono partito lo sconosciuto si era trascinato fino al Ponte di Calatrava e là ha mostrato segni di squilibrio palese cercando di fracassare l'iPad contro uno dei piloni in marmo. Poi si è tolto le scarpe ed è crollato a terra. Poco dopo sono stato chiamato da un mio collega perché i soccorritori non riuscivano più a trovarlo e allora gli ho detto di guardare in acqua dato che si era tolto le scarpe. E in effetti era caduto in laguna e si era aggrappato in qualche modo a una imbarcazione vicina».
RICOVERO
Una volta recuperato, quello che si è scoperto essere un sessantenne italo-americano, si è accertato che non era in pericolo di vita e che l'alterazione psichica di cui era preda oltre che dalla lacerazione subita, era da ricondursi all'abuso di alcol. Una volta medicato dal chirurgo del San Giovanni e Paolo, che gli ha suturato la lesione, è stato trattenuto in osservazione proprio per lo stato di grave disagio psichico.
I poliziotti che sono intervenuti facevano parte della squadra impegnata nei controlli pianificati con "modulo flessibile" su Piazzale Roma, programmati nell'ultimo Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblici tenutosi in Prefettura. Un piano di sorveglianza delle zone calde del territorio, fra cui anche via Piave a Mestre, concordato tra il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, e il questore Gaetano Bonaccorso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino