Aggressioni davanti al bar, daspo per 5 ultras del Padova: per 3 anni non potranno andare in piazza dei Signori e Piazza Capitaniato

PADOVA - La Digos della Questura di Padova ha eseguito cinque decreti...

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PADOVA - La Digos della Questura di Padova ha eseguito cinque decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica a carico di altrettanti indagati, tutti padovani, appartenenti al tifo ultras del Padova. Le indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Sergio Dini hanno permesso di identificare gli autori di una brutale aggressione avvenuta lo scorso 30 settembre quando le Volanti intervennero, verso ore 23.00 circa, davanti al bar “Frida tapas” di Piazza dei Signori, su richiesta di due giovani che poco prima erano stati palpeggiati da un uomo facendone scaturire una lite a seguito della quale un terzo soggetto ha colpito al volto uno dei molestati. Nella circostanza un agente di polizia libero dal servizio in forza alla Questura di Padova avendo assistito ai fatti è intervenuto dopo essersi qualificato e, nel tentativo di trattenere l’aggressore, è stato anch’egli colpito al volto dall’ignoto che prima di allontanarsi ha esclamato espressioni ingiuriose nei confronti della Polizia. A conclusione delle indagini effettuate dalla Digos, avvenuta tramite la visione delle immagini di video sorveglianza cittadina e dall’escussione di testimoni oculari, gli identificati sono stati denunciati tutti per i reati di lesioni in concorso; per l’autore del palpeggiamento e per l’aggressore del poliziotto sono scattate rispettivamente anche la denuncia per i reati di violenza sessuale e il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. La locale Divisione Anticrimine ha proceduto, inoltre, a notificare ai cinque provvedimento di avviso orale emesso dal Questore di Padova nonché il cd. “Daspo Willy” vietando loro, per 3 anni, l’accesso al locale davanti al quale si sono svolti i fatti nonché alle immediate vicinanze ed in particolar modo negando l’accesso alla Piazza Dei Signori e Piazza Capitaniato. Si evidenzia che alcuni degli aggressori sono soggetti già conosciuti dalla Digos in quanto attualmente sottoposti a divieto di accesso alle manifestazioni sportive.
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Il Gazzettino