«Aggressione inventata in piazza»: l'avvocato Barillari finisce nei guai per simulazione

L'avvocato Stefano Barillari
PADOVA - L’avvocato e già candidato sindaco Stefano Barillari, con lo studio in piazza Garibaldi, è finito nei guai per simulazione di reato. La Procura,...

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PADOVA - L’avvocato e già candidato sindaco Stefano Barillari, con lo studio in piazza Garibaldi, è finito nei guai per simulazione di reato. La Procura, attraverso il pubblico ministero Benedetto Roberti, ha già chiuso le indagini e ora il legale rischia il rinvio a giudizio. 


I FATTI
All’inizio di settembre dell’anno scorso Barillari ha denunciato alla polizia di essere stato aggredito di notte in piazza Duomo da un branco di giovani. «Una ventina» aveva ammesso. Ma la sua versione è stata smentita dalle telecamere della videosorveglianza. Gli occhi elettronici, analizzati dagli inquirenti, non hanno registrato alcun pestaggio ai danni del legale di 50 anni. 
A darne notizia era stato l’allora questore Isabella Fusiello: «Piazza Duomo non è Gotham City. Voglio rassicurare i cittadini. Le immagini di videosorveglianza raccontano altro: sono in corso le indagini». E la Procura le ha chiuse accusando l’avvocato di simulazione di reato. Fusiello aveva anche precisato «...La denuncia presentata dall’avvocato non corrisponde in molti punti alla reale situazione registrata dalle telecamere di sorveglianza della zona...».


LA VERSIONE DEL LEGALE
Barillari, quando ha saputo di essere stato smentito dal questore, ha dichiarato «... Stavo rincasando intorno all’una e un quarto tra il 3 e il 4 settembre e tra via Manin e il tabacchino un ragazzo mi ha colpito una spallata venendomi addosso. Gli ho detto che poteva almeno chiedermi scusa. Mi ha risposto che non dovevo rompere che ero ubriaco. Ma non ero per nulla alterato. Ho detto loro di non fare i bulli. L’ultimo era un gigante, mi ha steso a terra. A quel punto ho chiamato i carabinieri, poi ho chiamato l’ambulanza, poi tutti i miei amici e i parenti. Mia sorella col suo compagno era in piazza dei Signori e mi ha raggiunto. Me ne sono andato solo quando sono stato caricato dall’ambulanza alle 2.40. Sono anche svenuto...». 
E ancora «...Il costato non è rotto, ma mi fa male, la mandibola mi fa male, le braccia hanno dei lividi, ho sbattuto la testa...». 


Circa un mese più tardi, l’avvocato ha dato il via alla sua carriera politica. Sul suo profilo Facebook ha scritto “Ho deciso. Mi candido a sindaco della mia città. La mia sarà una lista civica con persone di cuore. Non è uno scherzo”. La spinta sarebbe arrivata proprio da quell’episodio, per la Procura mai avvenuto. «...Ciò che è successo mi ha convinto a fare questa scelta...» ha dichiarato. 
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Il Gazzettino