Pugno in faccia alla dipendente comunale, la versione della 12enne, l'avvocato: «Presa per i capelli, calci e insulti. Si è difesa»

Pugno in faccia alla dipendente comunale, la versione della 12enne, l'avvocato: «Presa per i capelli, calci e insulti. Si è difesa»
CORDENONS (PORDENONE) - «Non c'è stata alcuna aggressione premeditata e violenta e la persona offesa non è la signora dipendente del Comune, bensì...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CORDENONS (PORDENONE) - «Non c'è stata alcuna aggressione premeditata e violenta e la persona offesa non è la signora dipendente del Comune, bensì la dodicenne, che è stata aggredita e insultata immotivatamente». A parlare è l'avvocato Luca Scandurra, legale di fiducia dei genitori della 12enne accusata di aver rotto il setto nasale, tirandole un pugno in faccia, ad una dipendente comunale che, secondo una prima versione dei fatti, in cimitero, si era avvicinata a un gruppetto di minorenni rimproverando quelli che con urla e schiamazzi non tenevano un comportamento consono al luogo.


IL LEGALE DELLA FAMIGLIA

L'avvocato Scandurra racconta invece che il 22 ottobre tre dodicenni erano andate all'associazione Il Guado la Fattoria. Avendone necessità, si erano poi recate nei servizi igienici del vicino cimitero. «Mentre erano nel camposanto - dice il legale - nei pressi dei servizi igienici si è avvicinata alle ragazzine una signora sconosciuta che, con fare sospetto, ha iniziato a perlustrare i luoghi percorsi dalle ragazzine quasi volesse cercare qualcosa. Dopo di che, incredibilmente, ha iniziato a insultarle con parole irripetibili, del tutto fuori luogo rispetto al contesto e a quello che stavano facendo. Le minorenni, mostrando maturità e saggezza, hanno ignorato i gravi insulti e si sono allontanate per incamminarsi verso l'uscita, seguite a breve distanza dalla donna». 

Pugni in faccia per aver difeso un amico, 21enne pestato a sangue in centro


L'AGGRESSIONE

Poi però, «la figlia dei miei clienti, che poco prima aveva detto alla donna "lo vede che non abbiamo fatto niente", è stata raggiunta - sottolinea Scandurra - da una serie di gravi e ingiuriose parole». Epiteti ai quali la dodicenne ha replicato. A quel punto, prosegue l'avvocato, «la donna ha reagito afferrando la ragazzina per i capelli per poi sferrarle dei calci sulla sua gamba sinistra e strattonarla violentemente. La figlia dei miei clienti non ha fatto altro che colpirla per difendersi».


IL PRONTO SOCCORSO

Dopo che la dipendente comunale si è allontanata velocemente dal cimitero con la macchina, la ragazzina, in lacrime e dolorante, ha chiamato la madre che è arrivata sul posto. «Vista la situazione ricorda il legale ha portato la figlia al Pronto soccorso, dove alla dodicenne sono state diagnosticate delle ferite. La ragazzina non ha superato lo choc, è molto provata a livello psicologico e i genitori stanno valutando se avvalersi di un sostegno per farle superare il trauma subito».

 
LA QUERELA

I genitori non hanno tollerato la grave condotta della signora e hanno sporto querela, riservandosi di richiedere il risarcimento dei danni patiti. «Padre e madre - afferma l'avvocato Scandurra - trovano molto grave l'atteggiamento della signora che prima in modo del tutto ingiustificato e violento, ha aggredito verbalmente con parole ingiuriose e poi fisicamente la dodicenne e, poi, ha narrato falsamente i fatti per precostituirsi una giustificazione per quello che aveva fatto. Non solo: trovano grave anche l'atteggiamento della comunità social di Cordenons che, anziché valutare la reale situazione, ha a priori condannato mediaticamente la minore senza conoscere i fatti nel loro naturale accadimento».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino