«Non puoi salire sul bus col monopattino». Autista afferrato al collo e gettato giù dal mezzo

Monopattino e autobus, foto di repertorio
PADOVA - Voleva salire sull'autobus portando con sé il monopattino, ma quando l'autista gli ha comunicato che il mezzo poteva essere trasportato solo se...

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PADOVA - Voleva salire sull'autobus portando con sé il monopattino, ma quando l'autista gli ha comunicato che il mezzo poteva essere trasportato solo se inserito nella sua custodia, come baglio, per tutta risposta lo ha aggredito. E' accaduto ieri pomeriggio al capolinea degli autobus extraurbani adiacente a piazzale Stazione. Erano le 15,30 e l'autobus della linea Padova - Vicenza stava per partire quando un cittadino straniero ha tentato di salire portando a bordo il suo monopattino.

Trascinato giù dal bus

L'autista ha provato a spiegare che va trasportato come un bagaglio riposto all'interno della sua custodia, la spiegazione ha scatenato l'ira del cittadino straniero che dapprima ha inveito contro l'autista affermando che sarebbe salito in ogni caso, poi gli si è scagliato contro, come riferisce Matteo Garroti segretario provinciale Faisa-Cisal, lo ha afferrato all'altezza del collo e lo ha trascinato giù dall'autobus gettandolo a terra per poi scomparire. Subito è scattato l'allarme e l'autista è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale cittadino per gli accertamenti del caso. Ne avrà per diciotto giorni di prognosi. «La nostra solidarietà va al collega sperando che l'aggressione non abbia provocato gravi conseguenze - commenta Garroti - si ripropone ancora una volta il tema della sicurezza sui mezzi pubblici dove episodi di aggressione, soprattutto verbale e fortunatamente non così gravi, si ripetono con preoccupante frequenza come denunciamo da tempo senza riscontri».

«Sulla sicurezza orecchie da mercante»

Solidarietà e vicinanza all'aggredito hanno espresso anche le altre sigle sindacali. «Da tanto denunciamo la mancanza di sicurezza sui mezzi ma si tratta di un problema che azienda e istituzioni non hanno mai voluto affrontare - dice Paolo Giudica, Fast - il posto di guida, come accade all'estero dovrebbe essere isolato dallo spazio passeggeri, servirebbero controlli almeno a campione sui mezzi dove questi episodi sono frequenti soprattutto nelle ore serali, non solo per la sicurezza nostra ma anche per quella dei passeggeri. Inoltre non c'è sorveglianza ai capolinea dove basterebbe una guardia giurata come deterrente - chiude - c'è poi il problema monopattini sempre più frequente ma non l'azienda non ha dato direttive chiare sul modo nel quale trasportarli».


«Ennesimo episodio che ci porta a ribadire quanto diciamo inascoltati ormai da troppo tempo - afferma Sgb in una nota - la sicurezza non è garantita né per il personale né per l'utenza che si sta disaffezionando al mezzo pubblico. L'azienda e gli enti non intervengono, sul tema fanno orecchie da mercante nonostante i frequenti episodi di aggressione contro gli autisti di diversa gravità. Cose già ribadite più e più volte. Ci chiediamo cosa si aspetti ad intervenire con una sorveglianza efficace: forse un episodio ancor più grave?».
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Il Gazzettino