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PORDENONE - UDINE - Quando si parla di Pordenone e Udine la rima baciata che può venire spontanea non è certo quella con “turismo”. Salvo alcuni periodi dell’anno, che coincidono con gli eventi più partecipati quali ad esempio Friuli Doc a Udine e Pordenonelegge nel capoluogo del Friuli Occidentale, non sono mete prese d’assalto. Eppure c’è un fenomeno che si sta espandendo a vista d’occhio anche nei due centri del Friuli Venezia Giulia. Stanno “esplodendo” gli affitti brevi, che modificano il mercato immobiliare e che le stesse rappresentanze di categoria dei proprietari definiscono «una vera e propria sorpresa». E le nuove norme restrittive introdotte dal governo Meloni per provare a governare l’espansione del fenomeno non sembrano per ora scoraggiare i piccoli detentori di appartamenti o case. Anche in Friuli Venezia Giulia, infatti, si preferisce sempre di più affittare una casa per pochi giorni ai turisti che immergersi nel mercato immobiliare classico.
I NUMERI
Gli affitti “normali” sono ormai quasi introvabili. È un labirinto fatto di tanti “no” pronunciati dai proprietari in faccia a chi cerca un appartamento, ma anche caratterizzato da una situazione di mercato che scoraggia la concessione in locazione lunga, quindi per due o più anni.
LA TENDENZA
A Novembre 2023 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media € 9,75 al mese per metro quadro, con un aumento del 15,25% rispetto a novembre 2022 (8,46 euro mensili al mq). Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio all’interno del comune di Pordenone ha raggiunto il suo massimo nel mese di Novembre 2023, con un valore di 9,75 euro al metro quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato marzo 2022: per un immobile in affitto sono stati richiesti in media 7,47 euro al mese per metro quadro. E tra le tante cause che al momento determinano una contrazione del mercato immobiliare (soprattutto in riferimento agli affitti) gli esperti del settore individuano anche la diffusione a macchia d’olio. I proprietari di immobili stanno virando sempre di più verso le locazioni brevi a scopi turistici. I rischi sono minori, gli incassi molto buoni. Di recente il governo Meloni ha introdotto la maggiorazione della cedolare secca, che sale al 26 per cento ma solamente a partire dal secondo immobile in locazione breve. Se invece si parla del primo appartamento messo in affitto, la cedolare rimane invece fissa al 21 per cento. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino