La fortuna è stata aver attivato la funzione trova Ipad. Un aiuto fondamentale per le indagini, che ha permesso agli investigatori di avere una direzione in cui procedere a...
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Le indagini erano cominciate il 2 novembre, quando una donna italiana si era presentata al commissariato di via Ca'Rossa per segnalare il furto di un Ipad Pro. La donna aveva raccontato ai poliziotti che stava facendo da tramite per la sua amica americana che le aveva chiesto via mail di rivolgersi alla polizia, perché il 18 ottobre la figlia era arrivata a Venezia e proprio in aeroporto le era stato rubato il tablet. Nella mail all'amica la donna americana aveva aggiunto che il dispositivo, grazie all'applicazione di localizzazione Apple, risultava essere appunto in un'abitazione di Zelarino, a un preciso numero civico.
A questo punto gli elementi erano abbastanza chiari: a quell'indirizzo infatti risultava abitare, in uno degli appartamenti della palazzina, una famiglia in cui il padre era dipendente all'aeroporto Marco Polo di Venezia. Il 18 ottobre, come si è scoperto da ulteriori indagini, l'uomo era di servizio. In più, è emerso che l'uomo in questione era già stato denunciato in passato per furto in aeroporto: qualche tempo fa, infatti, si era impossessato di una busta di un turista che era stata appoggiato su una delle vaschette di plastica dei controlli agli accessi al gate. Elementi che sono stati più che sufficienti per permettere al pm di autorizzare una perquisizione domiciliare. I poliziotti si sono presentati nella casa di Zelarino e hanno iniziato a rovistare tra i vari cassetti alla ricerca del tablet. I sospetti si sono rivelati fondati, quindi, quando ha trovato all'interno di un cassetto di un mobile del soggiorno l'Ipad rubato.
L'uomo è stato quindi denunciato per ricettazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino