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PORDENONE - Erano entrambi molto esperti i piloti morti in mattinata a Ravenna, dove un piccolo aereo da turismo si è schiantato quando ormai mancava poco alla fine di un volo di addestramento. Riccardo Gamberini, 65enne di Ravenna, e Valerio Antonucci di una decina di anni più giovane del primo, residente in Romagna e originario di Pordenone. Viaggiavano su un Pilatus Pc-6 in un volo di addestramento legato alle ore necessarie per il rinnovo della licenza del primo, che è probabile fosse alla cloche. I loro corpi sono stati trovati carbonizzati tra le macerie, sparse per alcune centinaia di metri, del velivolo che è precipitato su un'area di campagna a ridosso degli abitati di Fosso Ghiaia e Borgo Faina.
L'aereo si è incendiato nell'impatto con il suolo ed è stato vano l'intervento di 118, carabinieri, polizia e vigili del fuoco.
L'aereo era decollato dall'aeroporto La Spreta, distante qualche centinaio di metri dal punto dell'impatto, a cui nessuno avrebbe assistito in diretta, almeno dalle informazioni raccolte. La prima a dare l'allarme è stata una donna, probabilmente perché ha visto la colonna di fumo del rogo o ha sentito il boato dello schianto. Un'ipotesi è che l'aereo fosse in avaria e si sia tentato un atterraggio di fortuna, finendo in un campo. Nel 2001 Gamberini era uscito indenne da un altro incidente aereo quando, sempre a Ravenna, ai comandi di un Pilatus, dopo uno stallo del velivolo riuscì a fare un atterraggio di emergenza con dieci paracadutisti a bordo. «Ô morto mio fratello Riccardo. Unito a lui ora ancora di più e vi chiedo statemi vicino. in Dio che tutto sa», ha scritto su Facebook il fratello della vittima, Paolo Gamberini. Sconvolti anche allo Skydive Pull Out, scuola di paracadutismo ravennate di cui faceva parte uno dei due piloti.
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