SANTA MARIA DI SALA - Ricostruita la vicenda dell’aereo e identificato il pilota che precipitò a Caltana durante la Seconda guerra mondiale. La scoperta è...
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Decollata da Pisa per una missione di bombardamento nella zona di Pordenone, la flotta americana stava rientrando alla base quando, all’altezza di Sacile, il motore dell’aereo di Freeborn cominciò a perdere potenza e andò in avaria. L’aereo proseguì in volo planato fino a quando il comandante della formazione diede l’ordine di lanciarsi. Freeborn lo fece a un’altezza di 900 metri, mentre il velivolo iniziò a cadere in spirale per poi schiantarsi al suolo a pochi metri dal centro di Caltana. Il figlio del sottotenente ha poi raccontato che il pilota fu bersagliato dai tedeschi mentre scendeva col paracadute e colpito a una gamba: toccò terra poco lontano dal velivolo e fu catturato.
LE TRAVERSIE Portato prima a Padova al comando germanico, venne trasferito al comando della Luftwaffe di Verona e poi inviato in Germania in un campo di prigionia. Il 9 maggio, con la resa della Germania, Freeborn fu liberato. Ritornato in patria, continuò la carriera nell’aviazione, combattendo anche in Corea e Vietnam, per poi congedarsi nel 1972 con il grado di colonnello. Morì nel 1994, a Colorado Springs, all’età di 71 anni. La sua identificazione arriva dopo anni di ricerche sul territorio tra Padova e Venezia: fondamentale per la localizzazione del punto esatto di caduta del velivolo è stata la testimonianza di Armando Calzavara, che ha mantenuto viva la memoria dei racconti del padre Antonio, testimone dell’accaduto.
TROVATI RESTI DELL’AEREO L’ultimo sopralluogo dell’associazione del Polesine ha portato alla luce alcuni resti emersi dal terreno e confermano che si tratta proprio di un P-47.
Il Gazzettino