OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
SAN DONÀ - Dopo oltre settant'anni di vita dedicata all'arte Adriano Pavan se n'è andato. Aveva 88 anni e fino all'ultimo, nonostante fosse malato da mesi, ha continuato a fare quello che ha permesso di donare emozioni a tutti: dipingere. In primavera aveva perso la moglie Anna ed è stato accudito dalla figlia Rosanna e dai fratelli Mario e Gianni, a lui molto legati. Ed è proprio ai fratelli che, pochi giorni fa, Adriano aveva espresso il desiderio: «A Jesolo sono nato e a Jesolo morirò». E così è stato, essendosi spento all'ospedale della cittadina balneare, purtroppo senza riuscire a vedere il mare, come avrebbe voluto.
LA CARRIERA
Quella di Adriano Pavan è stata una lunga storia di vita e d'amore con l'arte e per l'arte.
I RICORDI
«Un signore d'altri tempi ha commentato l'ex sindaco Andrea Cereser , grande e umile al tempo stesso. Artista vero della nostra terra che ha saputo raccontare e descrivere con colori e forme mai banali, capaci di colpire e fissarsi nella memoria. Ci mancherà la sua dolcezza». Gli fa eco Alberto Teso, attuale primo cittadino: «Dopo Vittorio Rorato e Cesco Magnolato ci ha lasciati un altro degli ultimi grandi maestri della pittura sandonatese, che ha immortalato, attraverso le sue tele, i verdi paesaggi del Piave, protagonista indiscusso della sua ricerca artistica. Instancabile promotore della pittura e della cultura sandonatese». «Credo - dice la nipote Alessia - che le nuove generazioni di sandonatesi non sappiano quanto grande fosse questo artista loro concittadino. Ma mio zio ha continuato fino all'ultimo anche per loro a tradurre in colori ed emozioni tutta la meraviglia del nostro fiume. Noi siamo gente di fiume, è questo il nostro indelebile segno distintivo».
L'ultimo saluto sabato, alle 15,30, in Duomo a San Donà.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino