Fallimento autodromo, ora entra in pista anche il Tribunale di Milano

Il sequestro dell'autodromo, il 17 gennaio
ADRIA - La complicata vicenda dell’Adria Raceway approda sui banchi del Tribunale di Milano. «La decisione di un pool di esperti, che dovevano valutare la...

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ADRIA - La complicata vicenda dell’Adria Raceway approda sui banchi del Tribunale di Milano. «La decisione di un pool di esperti, che dovevano valutare la possibilità di vendere o locare la struttura, è arrivata». Lo ha sottolineato il sindaco Omar Barbierato, in consiglio comunale, rispondendo ad un mozione e a un’interrogazione presentate dai capogruppo Pd e Cavallari 2.0, Sandro Gino Spinello e Lamberto Cavallari. «Il documento - ha spiegato - ora è sul tavolo dei giudici milanesi che valuteranno la risposta».



DECISIONE A MILANO

Milano infatti è il foro competente per la controversie civili che riguardano Darma, fondo che ha promosso il fallimento di F&M, ex gestore dell’Adria international Raceway. Le conseguenze di quel fallimento hanno portato alla chiusura dell’autodromo. Nei loro documenti Spinello e Cavallari si dichiaravano stupiti delle dichiarazioni del sindaco circa l’esistenza di una cordata di imprenditori interessata a rilevare la struttura. «Ci sono imprenditori interessati all’autodromo - aveva detto il sindaco in un incontro con imprenditori della ristorazione e dell’accoglienza - e la proprietà ha interpellato un pool di esperti per ottenere un parere legale per trovare una soluzione in tempi brevi a questa vicenda. Darma non deciderà in maniera autonoma. Una sua eventuale proposta, che sia la vendita all’asta dei beni immobili o l’affitto del ramo d’azienda dovrà essere avallata da Banca d’Italia».

LA POLEMICA


«Dalle sue parole - ha precisato Spinello - si era dedotto che la notizia faceva seguito a contatti avuti con Confindustria che però ha smentito ribadendo che al momento l’autodromo non è in vendita e né si può affittare essendo sotto sequestro». «Da Confindustria - ha spiegato il primo cittadino - sono state dette cose corrette. Gli imprenditori, in maniera diretta ed indiretta, si sono rivolti a me. Io ho girato immediatamente questa notizia alla Prefettura. Ho inoltre precisato che in questo momento, a livello nazionale, vi è un grosso fermento motoristico. Nel momento in cui vi fosse la possibilità di poter vendere la struttura o altro, in quel momento c’é già un interesse. Ho sempre gestito i due aspetti: il legale, che deve fare la sua strada, e quello politico. Ripeto imprenditori sono venuti da me per raccogliere informazioni ed ho passato il tutto in Prefettura». «Il sindaco - ha replicato Spinello - ha confermato quello che Confindustria non ha fatto. Mi spiace solo avere saputo queste cose attraverso la stampa. C’era un impegno da parte del primo cittadino, che ci sarebbe stata una costante informazione per cercare di avere una gestione unitaria della vicenda».
 

 

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Il Gazzettino