Imu e Tari, cresce l’evasione: sulla tassa rifiuti c’è da colmare un buco di oltre 313mila euro solo per solo per il 2016 e 2017

Imu e Tari, cresce l’evasione: sulla tassa rifiuti c’è da colmare un buco di oltre 313mila euro solo per solo per il 2016 e 2017
ADRIA - Palazzo Tassoni va a caccia dell’evasione Imu. La politica di recupero dell’evasione fiscale in città, iniziata anni fa dall’attuale assessore al...

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ADRIA - Palazzo Tassoni va a caccia dell’evasione Imu. La politica di recupero dell’evasione fiscale in città, iniziata anni fa dall’attuale assessore al bilancio Federico Simoni, e proseguita sotto l’amministrazione Barbierato, continua a fornire i suoi frutti. Il Comune di Adria, nei giorni scorsi, ha accertato, in entrata, somme per un totale di 126.520 euro dal 2018 al 2021 (si tratta, ripetiamo, di controlli Imu). Nel 2018 gli Uffici finanziari hanno calcolato un importo totale di 55.061 euro, comprensivo di imposta, sanzioni, interessi e spese di notifica. Per quanto riguarda l’anno 2019 gli accertamenti sono pari a 58.231 euro, sempre comprensivi di imposta, sanzioni, interessi e spese di notifica. Nel 2020 la “sacca” di evasione è diminuita e i risultati delle verifiche sono scesi a 13.164 euro. Nel 2021 clamoroso crollo degli introiti: solo 64 euro.

Degli oltre 126mila euro, solo 19.440 (poco più del 15 per cento) sono già stati pagati dai contribuenti al ricevimento della comunicazione. 3.041 euro sono stati pagati per il 2018, 16.270 per il 2019, 65 per il 2020 (praticamente nulla) e 64 (tutto il “dovuto”) per il 2021.
Nel periodo gennaio-marzo 2017 invece l’evasione aveva toccato quota 61.500. Diversi dei contribuenti morosi individuati in quel trimestre avevano ottenuto una dilazione di pagamento, in più rate.

DIFFICOLTÀ CRESCENTI

Numeri importanti quelli dell’evasione fiscale in città. In attesa dei dati complessivi del periodo Covid (e c’è ragione di credere che saranno elevati), si può già riscontrare che sono sempre più gli adriesi che non riescono a fare fronte al pagamento delle tasse comunali.
Per quanto riguarda l’ultima epoca ante-Covid gli avvisi di accertamento in materia si sono quasi duplicati, passando dai 393 del 2012 ai 699 del 2017. È vero anche che è aumentato di circa 1.200 unità il numero dei contribuenti, che sono passati dai 13.076 del 2012 ai 14.291 del 2017. Stabile invece negli ultimi cinque anni il numero dei contenziosi tributari con una media di due-tre ricorsi nel quinquennio.
Il recupero dell’evasione accertato dagli uffici è cresciuto poi in maniera esponenziale passando dai 196.018 euro del 2012 ai 370.714 euro del 2017.

IL FRONTE TARI

Non va meglio sul fronte Tari con il Comune che sta provando a colmare un buco, di oltre 313mila euro, relativo alle annate 2016 e 2017. Questi 313.778 euro sono così suddivisi: 148.380 per il 2016 e 165.398 per il 2017. Un dato in calo comunque rispetto alle annualità 2014 e 2015 quando la cifra ammontava complessivamente a 900mila euro. All’epoca il Comune di Adria aveva affidato all’Agenzia delle Entrate servizio Riscossioni le minute Tari dei due anni, formate sulla base del mancato pagamento degli avvisi di accertamento relativi. Per il 2014 si parlava di un importo complessivo di 442.763 euro per il 2015 di un importo di 455.751. La sacca di evasione della Tari in città si aggira mediamente sui 400-450mila euro.

Secondo gli ultimi dati ufficiali il “buco” per il 2016 era all’inizio, prima che fossero inviati i vari solleciti, pari a 432.721,36 euro (406.031,20 solo per la Tari). Per il 2017 la somma da recuperare era pari a 465.734,72 euro di cui 435.969,95 solo per la Tari. La media degli accertamenti annui è invece pari a 1.300.

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Il Gazzettino