Fanghi e rifiuti versati nelle campagne in Polesine, accusate 34 persone

Fanghi e rifiuti versati nelle campagne in Polesine, accusate 34 persone
ADRIA - Un'inchiesta durata anni, che ha scandagliato a fondo la realtà dei fanghi riversati nelle campagne polesane e tutto quanto ruotava attorno all'impianto di...

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ADRIA - Un'inchiesta durata anni, che ha scandagliato a fondo la realtà dei fanghi riversati nelle campagne polesane e tutto quanto ruotava attorno all'impianto di Ca' Emo, con analisi, intercettazioni telefoniche, ricostruzioni sulla base di filmati e documentazioni lette e rilette, che approda ora al vaglio di un giudice: si terrà il prossimo 11 febbraio a Venezia l'udienza preliminare relativa all'indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia. L'avviso di chiusura indagini per 34 persone è stato firmato il 24 aprile dal sostituto procuratore Giovanni Zorzi e l'accusa principale è quella dell'associazione a delinquere contestata ai vertici di Coimpo e Agribiofert, «per essersi associati tra loro allo scopo di commettere più delitti, tra cui specificatamente il traffico illecito di rifiuti e la falsità in certificati e registri e comunicazioni», nella «gestione illecita di rifiuti gestiti dalle ditte Coimpo e Agribiofert, che veniva attuata anche mediante l'utilizzo di falsi certificati di analisi resi da tecnici compiacenti».


Secondo la Direzione distrettuale antimafia Coimpo e Agribiofert, al centro di una vasta rete, avrebbero gestito abusivamente ingentissime quantità di rifiuti speciali non pericolosi, fanghi civili ed agroindustriali ed altri rifiuti speciali, che non sarebbero stati sottoposti alle regolari e corrette procedure di recupero per la formazione di fertilizzante e di fango stabilizzato da distribuire in campagna. Proprio per questo, vi è anche l'accusa di attività di gestione non autorizzata di rifiuti, contestata ai proprietari agricoli che hanno messo la terra, ad Adria, Villadose e Pettorazza, nelle mani di Coimpo e Agribiofert, accettandoil compimento di molteplici e ripetute azioni di smaltimento in forma occulta fanghi non correttamente trattati e, quindi, rifiuti.


Uno stralcio di quest'inchiesta, nata dopo le indagini per l'incidente mortale del 22 settembre 2014 per il quale è in corso il processo per omicidio colposo, ha portato il 10 dicembre 2017 all'arresto dei vertici di Coimpo e Agribiofert, relativamente all'accusa di traffico illecito di rifiuti. Questa accusa, stralciata dalle altre ha visto Glenda Luise, Alessia Pagnin e Rossano Stocco patteggiare una pena di 8 mesi sospesi ciascuno, Mario Crepaldi ha invece chiesto nuovamente di patteggiare, mentre Gianni Pagnin e Mauro Luise sono a processo. Con Ministero dell'Ambiente, Regione, Provincia, Legambiente e i Comuni di Adria e Pettorazza costituiti parte civile. Ed è proprio al sindaco di Adria che il gruppo consiliare della Lega, formato da Emanuela Beltrame e da Paolo Baruffaldi, ha posto con un'interrogazione la domanda se abbia deciso un'eventuale costituzione di parte civile in vista dell'udienza dell'11 febbraio, ma sopratutto se «l'amministrazione ha disposto o disporrà prelievi e carotaggi in terreni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino