ADRIA - Formalmente si sarebbe recato in Polonia per motivi di lavoro. Ma da un mese esatto, dal 23 settembre scorso, è irrintracciabile per tutti, anche per i suoi...
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IL GIALLO
Qualcuno ipotizza che si sia imbarcato su un mercantile. Fin da piccolo, affascinato dal racconto di Hemingway, “Il vecchio e il mare”, infatti si era innamorato della navigazione tanto che si è diplomato all’istituto nautico a Venezia. Gallimberti al quale i confini italiani sono sempre andati stretti, come narra nella sua pagina social, ha battuto in questi ultimi anni i mercati dell’Est Europa commerciando con Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. «Feci grandi affari con la Polonia, poi come tutte le cose, prima o dopo finiscono, e ultimamente mi sono fermato relativamente vicino casa» narra il 48enne sul suo diario. Attualmente, sempre per ammissione sua, si occuperebbe di consulenza d’azienda e intermediazione immobiliare estera per privati e aziende in Repubblica Ceca e Slovacchia. «Anzi, più che un consulente, mi sento come un costruttore di progetti esteri. É un lavoro ambizioso, molto difficile, ma estremamente gratificante». Qualcuno pensa che Gallimberti abbia deciso di staccare la spina per un periodo, tanto che il suo caso viene paragonato a quello di Gabriele Andriotto, l’ex bancario fuggito da Adria e ritrovato dopo mesi a vivere da eremita in Puglia. Gallimberti stimava molto Andriotto.
ANDRIOTTO ESEMPIO
«Intimamente lo invidiavo - scriveva allora di lui - Mi è piaciuta questa sua scelta consapevole, autonoma, importante e radicale di mollare tutto, di mollare una vita agiata, apparentemente tranquilla, sicuramente normale secondo i parametri convenzionali, per proiettarsi in una dimensione completamente nuova, quella della precarietà continua, del vivere alla giornata, a contatto con la natura ma soprattutto con l’umanità. Personalmente lo ammiro e rispetto perchè la sua scelta che scava inevitabilmente nel nostro intimo, nella nostra capacità di porci con noi stessi prima e con chi ci circonda poi». Una scelta radicale quella di Andriotto, senza se e senza ma, «che fa comunque capire a tutti che un’alternativa è possibile, una vita diversa c’è, una dimensione nuova esiste, dove non conta il telefonino di ultima generazione e l’auto, ma conti solamente tu e il mondo» scriveva allora Gallimberti ringraziando Andriotto di aver consentito a tutti di fermarsi un attimo a pensare e a sforzarsi di capire: «Certo, perchè Gabriele non è un matto, ma solamente la punta di un iceberg. O meglio, una vedetta, che dal suo punto di vista superiore e privilegiato, ha avvistato Moby Dick e che per ricompensa riceverà il doblone d’oro dal capitano Achab». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino