Adria. «Casa di riposo, fra tre mesi sarà senza soldi»: risorse quasi esaurite per pagare gli stipendi

Adria. «Casa di riposo, fra tre mesi sarà senza soldi»: risorse quasi esaurite per pagare gli stipendi
ADRIA - «Il direttore del Csa, Paola Spinello, ha comunicato alle organizzazioni sindacali che ci sono risorse per pagare gli stipendi dei dipendenti solo per i prossimi tre...

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ADRIA - «Il direttore del Csa, Paola Spinello, ha comunicato alle organizzazioni sindacali che ci sono risorse per pagare gli stipendi dei dipendenti solo per i prossimi tre mesi». Lo rivela il capogruppo dem Sandro Gino Spinello preannunciando che la casa delle associazioni di via Dante ospiterà venerdì, alle 17, un'assemblea pubblica promossa dal Pd sul Centro Servizi Anziani. Si tratta di un confronto aperto, promosso dai dem, su quanto è accaduto, quanto sta accadendo e cosa può accadere in casa di riposo. All'incontro sono stati invitati i consiglieri del Csa, gli amministratori comunali, partiti e movimenti politici, le organizzazioni sindacali, i dipendenti dell'ente di riviera santAndrea, i familiari degli ospiti e la cittadinanza.


MOMENTO DIFFICILE
«Il nostro Csa - prosegue Spinello - sta vivendo uno dei momenti più complicati e travagliati della sua storia ultracentenaria. È indubbio che le strutture che ospitano anziani si trovino in difficoltà, sia per gli oneri aggiuntivi che hanno dovuto sopportare per l'emergenza pandemica, che per gli aumenti esponenziali dei costi energetici mentre i sostegni finora erogati sono largamente sottodimensionati rispetto alle effettive necessità».


Per lui però il Csa vive di sofferenze peculiari ben più gravi. «Problemi -dice - che derivano in parte anche dalle scelte adottate nella precedente gestione. La situazione rischia di diventare irreversibile. Lo stesso consiglio di amministrazione ammette difficoltà difficilmente governabili mentre si ipotizzano indicazioni assolutamente non accettabili, per tentare di riportare la gestione finanziaria in equilibrio, come l'aumento delle rette giornaliere di 22- 23 euro per i prossimi due anni, tagli drastici del personale addetto all'assistenza degli ospiti l'esternalizzazione almeno di un reparto, la trasformazione dell'ente in fondazione che significherebbe nei fatti privatizzarlo». Per il dem ognuno si deve assuma le proprie responsabilità. «La giunta Barbierato - precisa - è sostanzialmente immobile. Nessuno può pensare che questa situazione possa unicamente essere utilizzata nella prossima campagna elettorale. La casa di riposo, per continuare a vivere, ha bisogno, da subito, di scelte chiare e precise».
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Il Gazzettino