Adria, il piazzale dietro il centro commerciale Il Porto ridotto a una discarica dagli ecovandali

Adria, piazzale Rovigno ridotto a una discarica dagli ecovandali
ADRIA (ROVIGO) - Gli ecovandali colpiscono ancora. Presa di mira l'area retrostante il centro commerciale Il Porto. Legambiente denuncia l'accaduto: «Dopo tanti...

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ADRIA (ROVIGO) - Gli ecovandali colpiscono ancora. Presa di mira l'area retrostante il centro commerciale Il Porto. Legambiente denuncia l'accaduto: «Dopo tanti anni, finalmente - commenta Ermes Bolzon, presidente del circolo Adria-Delta del Po - la direzione del centro commerciale è riuscita a recintare l'area destinata a stoccaggio dei rifiuti e a renderla, così sembra, videosorvegliata. La cosa ha ovviamente infastidito una parte degli avventori che preferivano' la precedente situazione».


SPETTACOLO INDECOROSO
Secondo Bolzon lo spettacolo che si presta oggi ai clienti del complesso è indecoroso: numerosi i sacchetti abbandonati lungo i marciapiedi di piazzale Rovigno e in alcune zone al di fuori dell'area recintata. «Ora - incalza - non sta a noi individuare se è colpa dei cittadini, de Il Porto, del proprietario del terreno, del Comune, di Ecoambiente o di altri, ma qui bisogna applicare le leggi per l'ambiente, che recitano che è obbligato alla rimozione, allo smaltimento e al ripristino dell'area non solo il responsabile materiale dell'abbandono del rifiuto ma, eventualmente, anche il proprietario del terreno in cui detto residuo si trovi, se una qualche forma di colpa gli è imputabile, ad esempio anche solo per non avere vigilato». Bolzon inoltrerà la segnalazione agli uffici competenti. Il presidente di Legambiente se la prende con i cittadini indisciplinati, su chi non vigila sul proprio terreno e a ruota su chi non applica le leggi. «Così - conclude - è in questo caso; così è negli ospedali o nelle scuole dove la differenziata è poco differenziata o, quando viene fatta, viene poi omogeneizzata. Se in Veneto non possiamo essere d'aiuto perché non vogliono gli ispettori ambientali volontari, come ci sono in tutte le altre Regioni d'Italia, che le istituzioni si muovano e facciano il loro dovere».


ABITUDINI INCIVILI


Non è la prima volta che Legambiente prende una posizione forte contro questo fenomeno. Anni fa l'ex presidente del circolo, Leonardo Conte, era stato ancora più duro del suo successore. «Ad Adria e nel Delta la questione della dispersione dei rifiuti e dell'abbandono indiscriminato di materiali - aveva detto - è una piaga dolente, che sta diventando sempre più un crimine contro la comunità ed una spesa folle per un tempo di crisi come quello attuale». Allora da un'indagine del circolo, emerse che molte persone conferivano scarti sbagliati, con molta disinvoltura, lasciando materiali fuori dai cassonetti; quasi sempre, inoltre, i rifiuti non erano riciclati. «Abbiamo notato - aveva denunciato Conte - che ogni bidone nelle isole ecologiche è un misto di tutto. Ci sono persone che si alzano alle 6 del mattino per buttare le immondizie dove capita. Anche i cestini in città e i bidoncini stradali non sono riempiti con rifiuti occasionali, ma con sacchetti di immondizia mista». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino