Difficile convivenza tra locali e stranieri, il “caso” Cavanella su Rete4 nel format Fuori dal coro

I residenti esasperati per la convivenza con gli stranieri hanno contattato la trasmissione di Mario Giordano

Degrado documentato dai residenti nel quartiere di Cavanella
ADRIA  - Il caso Cavanella Po e la difficile convivenza tra locali e stranieri finisce sotto i riflettori di Rete 4 e del programma di attualità e approfondimento del...

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ADRIA  - Il caso Cavanella Po e la difficile convivenza tra locali e stranieri finisce sotto i riflettori di Rete 4 e del programma di attualità e approfondimento del giornalista Mario Giordano. Un collegamento dalla località rivierasca è in calendario, forse già mercoledì, sulla rete Mediaset. Sono stati i locali a contattare la redazione del programma.


 

SITUAZIONE INGESTIBILE
«La situazione in paese è diventata ingestibile - commenta un residente della frazione che preferisce mantenere l’anonimato per evitare rappresaglie - e ci sentiamo prigionieri e stranieri a casa nostra. Noi italiani siamo rimasti in pochi. Siamo in tutto una trentina. Tempo fa avevano messo nero su bianco le nostre preoccupazioni in una petizione, ma non è accaduto nulla. Abbiamo parlato dei nostri problemi anche con l’attuale amministrazione. Per cercare di uscire da questa situazione ci siamo rivolti a Fuori dal coro. Vogliamo far conoscere a tutta l’Italia la situazione nella quale ci troviamo a convivere, nella speranza che si muova qualcosa». 
 

L’APPELLO 
Quali sono i problemi e quanti abitanti ci sono a Cavanella ? «Dovremo essere poco più di un centinaio, ma considerato che noi locali siamo poco più di trenta, risulta difficile fare la stima delle altre presenze, quasi tutti stranieri, di diversi paesi. Abbiamo romeni, marocchini e senegalesi e altri che vanno e vengono. Serve una presa d’atto importante da parte delle istituzioni. Qui fanno quello che vogliono. Non sono neppure censiti. Per quanto riguarda i problemi, sono molteplici. Il meno grave sono i cumuli di rifiuti disseminati ovunque e non c’è mai certezza alcuna, ad esempio, sui migranti. Oggi Borgo Fiorito si svuota e domani si riempie di nuovo». 
Secondo le voci ci sarebbe stata anche una pesante scazzottata in paese tra residenti rom, cosa c’è di vero? 
«Purtroppo è accaduto anche quello, ma situazioni di questo tipo avvengono regolarmente. Ricordo solo la bomba carta che è esplosa agli inizi del mese di aprile di quest’anno in una palazzina mandando in frantumi la porta a vetri. In quel frangente si trattava di un avvertimento tra bande di africani. Qui c’è di tutto, a partire dalla droga passando per la prostituzione. Quello che ci preoccupa è soprattutto il via - vai di gente, di macchine, che arrivano in paese a tutte le ore. Un flusso incredibile che dovrebbe essere monitorato ed attenzionato». 
 

FLUSSI SENZA CONTROLLO
Un flusso continuo nonostante il ponte sull’idrovora, a servizio della strada provinciale 41, sia fuori causa per i lavori di demolizione e ricostruzione? «Proprio la zona dei lavori, quando si approssima la sera, è diventata una specie di mercato. Là si vende e si compra di tutto. Sono gli africani in primis a gestirlo». 


«A Cavanella Po non c’è una situazione particolare che ci preoccupa ma è tutto un insieme di condizioni, di potenziali focolai, che devono essere costantemente monitorati», lo sottolinea l’assessore alla sicurezza Giorgio D’Angelo. «Nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto Clemente Di Nuzzo -spiega D’Angelo - abbiamo rappresentato al Prefetto ed agli esponenti della Forze dell’ordine presenti il caso della frazione rivierasca. Ripeto, non ci sono situazioni specifiche, ma c’è il rischio che questo nostra comunità si possa trasformare, più di quello che è ora, in una sorta di terra di nessuno».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino