Un altro tentativo di rapina ad Adria, over 60 mette in fuga due minori

Il parcheggio del quartiere Canareggio ad Adria, teatro di un altro tentativo di rapina
ADRIA - La baby gang ci ha provato ancora ed è allarme microcriminalità in città. Ancora due minorenni, dell’apparente età di 16 anni, di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ADRIA - La baby gang ci ha provato ancora ed è allarme microcriminalità in città. Ancora due minorenni, dell’apparente età di 16 anni, di nazionalità italiana, armati di coltello, protagonisti dell’ennesima tentata rapina. Stavolta l’episodio si è verificato in vicolo Lucchiari, una stradina nei pressi del Centro Servizi Anziani, nello stretto dedalo di vie e viuzze che contraddistingue il quartiere Canareggio, un’area dove è facile far perdere le proprie tracce. Solo la forza d’animo dell’adulto che è stato preso di mira e la sua reazione, quasi rabbiosa, ha fatto desistere i due minorenni dal loro intento. Visto l’atteggiamento dell’uomo, un ultra sessantenne, i due se la sono date a gambe levate facendo perdere le proprie tracce. 

EPISODI IN SERIE 
L’ennesimo episodio fa il paio con la tentata rapina avvenuta lunedì scorso in via della Fossa, nei pressi dell’ex cinema Politeama: a colpire sempre due sedicenni, a piedi e armati di un coltello. All’inizio del mese si era verificato un fatto analogo, anche se i protagonisti erano diversi almeno dalla descrizione che è stata fatta di loro. In quella circostanza erano stati due tredicenni, attorno alle 18, a tentare di derubare di soldi e cellulare, minacciandole con un coltello a serramanico, un gruppo di tre ragazzine minorenni, all’altezza di ponte Chieppara. I due, al di sotto dell’età della punibilità, uno di origini magrebine e l’altro presumibilmente asiatico almeno dai tratti somatici, entrambi già noti alle Forze dell’ordine per alcune intemperanze, erano stati poi fermati dalla Polizia di Stato nei pressi di piazza Bocchi e condotti in Commissariato. I due, secondo i primi riscontri, avevano minacciato anche due ventiduenni. Altri episodi si sarebbero comunque verificati nelle settimane scorse a danno di minorenni per tentare di rubare loro soldi e cellulare. Secondo il rapporto annuale della Direzione centrale della Polizia criminale di fine anno, a livello italiano, nei primi 10 mesi del 2022 c’è stato un aumento del 14,3% dei minori denunciati e arrestati rispetto allo stesso periodo del 2019. In crescita le rapine, più 75,3% e più 91,2% per quanto riguarda quelle nella pubblica via. Sempre secondo i dati negli ultimi cinque anni le gang giovanili sono aumentate. 

FENOMENO IN AUMENTO 
Il fenomeno, acutizzato anche dalla pandemia da Covid, avrebbe segnato il già precario equilibrio di alcuni giovani che vivevano in situazioni di marginalità, disagio psicologico e socio-economico. Minorenni, e di origine nord africana, i pusher che sempre all’altezza del quartiere Canareggio, trincerandosi dietro l’impunibilità, mercoledì scorso, si aggiravano nei pressi della nuova area di sosta, ricavata dopo l’abbattimento dell’ex Pescheria. Si avvicinavano ai passanti, che ritenevano potenzialmente interessati alla loro merce, offrendo un campionario di vari tipi di droghe.


«Ho visto da lontano la scena - racconta un settantenne che per evitare ritorsioni preferisce l’anonimato - e li ho visti avvicinarsi a un ragazzo. Hanno estratto dalle tasche la droga. Ne avevano parecchia. Il ragazzo ha rifiutato ma loro hanno continuato a stazionare in zona in cerca di nuovi clienti. Non li ha avevo mai visti prima». Perché non ha sporto denuncia? «Non voglio rischi per la mia famiglia».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino