Adria, battaglia sulle palme dell'American Bar Terrazza

Adria, battaglia sulle palme dell'American Bar Terrazza
ADRIA - Da simbolo di pace a motivo del contendere. Strano destino quello delle palme dell'American Bar Terrazza in piazza considerando che proprio ieri la comunità...

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ADRIA - Da simbolo di pace a motivo del contendere. Strano destino quello delle palme dell'American Bar Terrazza in piazza considerando che proprio ieri la comunità cristiana ha celebrato la ricorrenza della Domenica delle palme. Presenti davanti al locale da tempo immemorabile, in apposite fioriere, una collocazione studiata appositamente per abbellire l'entrata del locale e della stessa piazza Garibaldi, posizionate proprio sotto l'ombra del campanile della cattedrale, le piante sono diventate oggetto del contendere tra il titolare del locale, il noto barman Paolo Marani, e la Polizia Locale.


LA QUESTIONE

A monte ci sarebbero alcuni rapporti di vicinato non proprio idilliaci tra Marani e il titolare di una attività che gravita in zona. Secondo il Comando queste piante ormai di alto fusto ostruirebbero la circolazione e andrebbero a occupare parte dello spazio dedicato al passaggio delle autovetture che parcheggiano in zona. Quattro, a oggi, le contravvenzioni elevate nei confronti di Marani per cifre abbastanza importanti. Si parla di 400 euro a verbale. «Confermo che sono stato multato. Ho passato la pratica al mio avvocato» fa sapere il noto barman, senza specificare le cifre sborsate per le sanzioni.


PAROLA AGLI AVVOCATI

Il braccio di ferro tra Marani e il Comando di Polizia locale non è nuovo. Lo scorso anno il Giudice di pace di Rovigo, Marco Bresciani, aveva annullato due sanzioni per mancato rispetto del cosiddetto regolamento di gestione del ciclo dei rifiuti. Marani, infatti, si era rivolto al Giudice di pace contro le multe elevate nei suoi confronti dal Comune di Adria. L'esercente era stato sanzionato per aver lasciato su suolo pubblico undici contenitori porta-rifiuti differenziati, senza averli ritirati dopo il loro svuotamento. In quella circostanza, sia agli agenti che davanti al giudice, Marani aveva contestato l'assenza di un'area adeguata per il ricovero dei bidoni, non disponendo il suo locale di uno spazio adeguato, lamentandosi inoltre dell'avvenuta eliminazione dell'isola ecologica di piazzetta Orfeo, da lui utilizzata al pari di tutti i gestori delle attività commerciali presenti nei dintorni della piazza. Assistito dall'avvocato Giorgia Furlanetto, che segue anche il nuovo caso, Marani ha contestato le contravvenzioni irrogate invocando l'articolo 16 del regolamento, che recita, al comma 2, che nel caso in cui il privato, per comprovati motivi fisici oppure per la mancanza della possibilità di suolo, non possa adempiere a quanto stabilito per la raccolta porta a porta, possa chiedere al Comune la dislocazione su suolo pubblico. Palazzo Tassoni aveva contestato la cosa. Secondo l'amministrazione comunale, Marani era in possesso di un garage in piazzetta Campanile, luogo dove sono state accertate le violazioni, per il quale era stato rilasciato un passo carrabile.


BIDONI E MULTE

Il box, secondo il Comune, poteva essere utilizzato per il ricovero dei contenitori una volta svuotati. L'esercente però, documenti alla mano, ha dimostrato che il locale, già adibito a garage, era stato trasformato legittimamente in due unità di diverso tipo: una adibita a dispensa e una a spogliatoio. Impossibile che il Comune non lo sapesse. Secondo il giudice di pace Bresciani, Marani ha inoltre dimostrato l'indisponibilità dei locali e ha posizionato legittimamente i bidoni sull'area del passo carrabile in seguito alla chiusura dell'isola ecologica di piazzetta Orfeo.
Guido Fraccon
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Il Gazzettino