Appello di coniugi veneziani: «Iter conclusi, ma adozioni in Russia bloccate da 5 mesi per 33 coppie»

Appello di coniugi veneziani: «Iter conclusi, ma adozioni in Russia bloccate da 5 mesi per 33 coppie»
SCORZE' - I veneziani Katia e Massimiliano di Scorzè hanno avviato la procedura per l'adozione di un bambino russo 5 anni fa e nel gennaio del 2020 hanno...

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SCORZE' - I veneziani Katia e Massimiliano di Scorzè hanno avviato la procedura per l'adozione di un bambino russo 5 anni fa e nel gennaio del 2020 hanno potuto finalmente raggiungerlo in Siberia per conoscerlo. Il piccolo, che ora ha 7 anni, avrebbe dovuto essere nella sua nuova casa italiana ormai da 5 mesi, ma il Covid impedisce ai genitori di andarlo a prendere perché le autorità russe negano il visto per motivi legati alla pandemia.


La coppia  lancia un appello: «Insieme a noi hanno avviato lo stesso iter 33 famiglie italiane che ora si trovano nelle stesse condizioni. La sofferenza di alcuni bambini in attesa negli orfanatrofi è tale da richiedere ormai per alcuni di essi l'assistenza psicologica e noi stessi possiamo soltanto avere con loro dei contatti indiretti, due volte al mese, attraverso Skype o video che ci vengono mandati dalle strutture in cui sono».
Il paradosso, fanno ancora notare i coniugi veneziani, è che le categorie per le quali sono ammessi viaggi fra Italia e Russia con particolari cautele sanitarie, «sono moltissime, dagli sportivi ai lavoratori, da imprenditori a consulenti di ogni tipo. Eppure - proseguono - per risolvere definitivamente un percorso di adozione, sarebbe sufficiente una trasferta di pochi giorni con un normale visto turistico». La coppia, dunque, parlando anche a nome di tante altre famiglie che stanno vivendo la stessa situazione di incertezza, chiede alle istituzioni e alla politica di intervenire e permettere al più presto agli orfani in attesa in Russia di iniziare finalmente una nuova vita con i genitori ai quali sono già stati a tutti gli effetti legittimamente assegnati.

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Il Gazzettino