Giornalisti in classe, Muna racconta la sua storia: «Sono nata in Nepal, sono stata adottata ora aiuto il mio paese natale»

Nepal adottata aiuto paese
Dal progetto "Giornalisti in classe". Testo scritto da Muna Teodori 4F Istituto Alberini LANCENIGO (TREVISO)...

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Dal progetto "Giornalisti in classe". Testo scritto da Muna Teodori 4F Istituto Alberini

LANCENIGO (TREVISO) - Mi chiamo Muna che in nepalese significa Desiderata. Sono nata in Nepal e ho vissuto 2 anni e mezzo presso l'orfanotrofio Bal Mandir a Kathmandu, la capitale del Nepal, anche se ho trascorso circa un anno in ospedale a causa della meningite. Sono stata adottata dai miei attuali genitori, come mio fratello, che è nato in India. Non ho molti ricordi del periodo vissuto in istituto o in ospedale, ma solo racconti di amici che erano con me e che sono arrivati anche loro in Italia, che essendo più grandi mi hanno ricordato i mesi trascorsi assieme a Kathmandu. Però con la mia famiglia siamo tornati a visitare il Nepal nel 2010. Ricordo bene sia la capitale, che il trekking nella valle di Kathmandu. Il viaggio era stato organizzato dai miei genitori per poter permettermi di avere dei ricordi di quel bellissimo paese.

Il viaggio

Kathmandu è una città caotica, sia per il traffico, sia per il numero elevato di abitanti (1.400.000 circa). Quello che mi ha colpito maggiormente è il suono dei clacson di tutti i mezzi che si muovono, che crea un rumore costante in tutte le strade della città. Tamel è la parte vecchia della capitale, composta da templi stupendi e da viuzze strette che si incrociano tra loro, quasi a formare un labirinto pieno di bancarelle con merci colorate e profumi di ogni sorte. Altro luogo particolare è Boudhanath, la stupe più grande al mondo.

Colori

Una stupe è un luogo di preghiera per i buddisti, la particolarità di questa costruzione a cupola è che ci si gira attorno recitando i mantra della religione buddista. E' bella anche per tutte le bandierine colorate appese tutte attorno nelle quali sono scritte le preghiere che il vento dovrà diffondere. Anche l'aria è particolare perché riempita dai profumi degli incensi accesi dai fedeli. La base della stupe era piena dei doni lasciati da ogni persona, soprattutto da tanti fiori colorati. Abbiamo visitato anche il tempio delle scimmie, un luogo di preghiera induista, che con una lunga scalinata porta alla sommità della collina ed è caratterizzato dalle tantissime scimmie che vivono liberamente. Poi abbiamo proseguito il tour visitando Lakka, un parco naturale all'estremo sud e alcuni villaggi sotto l'Annapurna una delle montagne che in Nepal superano gli 8.000 mt, salendo fino a quasi 3.000 mt di altitudine. Ho apprezzato di più i piccoli villaggi dove si poteva vedere il vero senso di comunità, infatti spesso gli abitanti, condividono quello che hanno tutti assieme e si aiutano negli umili lavori. Il Nepal è composto da molte etnie diverse, con religioni diverse, ma che sanno convivere in pace tra loro e hanno un rapporto forte con la natura che li circonda. Infatti ho potuto vedere come trattano bene gli elefanti e ho fatto un giro nella foresta con loro. Altro particolare sono i colori, ovunque sia la natura che le città, i villaggi, ma anche i vestiti degli abitanti mostrano una varietà di tinte incredibili. Il cibo è pieno di spezie che profumano sia le strade che i ristoranti. Ciò che amo, della cucina nepalese sono i momo una specie di raviolo cotto a vapore e servito con varie salse ed i chòw mein simili a degli spaghetti sottili conditi in tanti modi sia con la carne che vegetariani.

La solidarietà

Sono legata al mio paese di nascita, non solo per il nome, ma anche perchè mi ha donato la vita e per questo con la mia famiglia da oltre 12 anni stiamo aiutando i villaggi della valle di Helambu a nord di Kathmandu. Ogni anno organizziamo un pranzo con cucina nepalese a cui partecipano mediamente 250 persone, per raccogliere fondi per il progetto. Assieme a quanti ci stanno sostenendo siamo riusciti a realizzare una scuola, un ambulatorio e, dopo il terremoto del 2015, abbiamo ricostruito 45 abitazioni. Ho ancora negli occhi l'immagine della catena dell'Himalaya, che costituisce lo sfondo di tutto il Nepal. Purtroppo però ricordo le immagini legate alla povertà, le case umili, la corrente che spesso mancava, lo sguardo dei bambini che per strada chiedevano la carità, che contrastano con la bellezza di un paese pieno di colori e profumi.

 

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Il Gazzettino