MARGHERA - L’albergo può aspettare. E anche il centro wellness e il ristorante con vista panoramica. Ma il Ma il resto, tutta la parte commerciale che...
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Il progetto iniziale era quasi faraonico. Si prevedeva infatti la costruzione di un blocco su due piani da 6.845 metri quadri l’uno, al centro del quale sarebbe “salita” la torre di 100 metri, di cui otto piani a destinazione commerciale e i rimanenti a destinazione ricettiva, con un albergo di altri otto piani con 120 camere, servizi generali e centro wellness, ed il ristorante al ventesimo e ventunesimo piano, con sale di forma circolare in grado di “ruotare” per vedere il panorama. Un progetto che aveva già ottenuto l’okay della valutazione di impatto ambientale, connesso però all’obbligo di sistemare definitivamente la viabilità di entrata e uscita dall’area commerciale, attualmente già problematica nei giorni di maggior afflusso di clienti. Di tutto questo sono dunque rimasti la “base” (cioè il blocco di due piani) e i primi otto a destinazione commerciale, ed è per questa prima porzione di Venus Venis che ormai già da oltre un anno si attende l’autorizzazione da Regione e Comune di Venezia.
Non è stata dunque l’emergenza coronavirus a modificare il progetto che era già stato ridimensionato all’inizio del 2019 (costruire un altro super-albergo era già rischioso e, in questo periodo, assomiglia pericolosamente a un salto nel vuoto), ma i tempi necessari per l’autorizzazione edilizia si sono allungati di qualche mese. La società padovana specializzata nello sviluppo di insediamenti commerciali, non esclude però che dai 40 metri ormai “sicuri” di Venus Venis si possa comunque continuare a salire. «Le valutazioni verranno fatte non appena saremo in possesso dei permessi per questa prima parte del complesso» fanno sapere da Blo immobiliare. A quel punto si deciderà quindi se mantenere il progetto iniziale (con fondazioni tali da sostenere una torre che potrebbe in una seconda fase diventare alta fino a 100 metri), oppure mettere da parte i piani dal nono al ventunesimo e far lavorare meno gli ingegneri. Intanto, in attesa dell’autorizzazione, si è fatta chiarezza anche sui tempi di realizzazione del nuovo complesso: un anno e mezzo dall’apertura del cantiere per completare la prima metà di Venus Venis. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino