Meno acqua dei fiumi inquinati dai rubinetti: si "pesca" dalle falde montane

Al centro, il presidente di Acquevenete Piergiorgio Cortelazzo
ROVIGO -  Il servizio idrico del Polesine diventerà sempre più efficiente, ma i cittadini non vedranno aumenti in bolletta. La buona notizia arriva...

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ROVIGO -  Il servizio idrico del Polesine diventerà sempre più efficiente, ma i cittadini non vedranno aumenti in bolletta. La buona notizia arriva dall’assemblea dei sindaci di Acquevenete, riunitasi ieri pomeriggio per approvare il budget del 2020. Con 36 milioni di euro di nuove opere pianificate per il prossimo anno, il gestore idrico della Bassa padovana e del Polesine si attesta tra le migliori performance a livello nazionale con 70,73 euro investiti in media per abitante, contro la media attuale italiana di 38,7. Nonostante l’incremento degli investimenti e nuovi servizi offerti ai cittadini, le tariffe rimarranno complessivamente invariate, pur con le rimodulazioni dovute alla nuova articolazione tariffaria del 2019 (Ticsi) legata al numero dei componenti della famiglia.  

FAMIGLIE NUMEROSE 
Secondo il nuovo piano tariffario, la cosiddetta “quota’ variabile” verrà infatti calcolata non solo su quanti metri cubi d’acqua vengono usati, ma anche da quante persone, per favorire le famiglie numerose con sconti in bolletta. «Possiamo dire che Acquevenete comincia davvero a imprimere un cambiamento nell’assetto del servizio idrico integrato del Polesine» ha affermato ieri il presidente della società, Piergiorgio Cortelazzo - È inoltre previsto l’acquisto del Savec per portare acqua pedemontana a parte del Polesine».
Nel dettaglio, dei 36 milioni di investimenti previsti per il 2020, 23 riguarderanno investimenti nel settore acquedotto, reti e impianti, mentre 13 sono destinati a reti fognarie e depurazione. «Si prevede - ha aggiunto Cortelazzo - l’acquisizione delle condotte che compongono il Savec, Sistema acquedottistico Veneto centrale, con l’attivazione di approvvigionamenti di acqua ottima qualità, destinata a parte del Polesine e a Cavarzere: un’alternativa all’acqua attualmente prelevata da fiume, con la progressiva riduzione degli emungimenti di acqua superficiale. Previsto il potenziamento delle fonti di approvvigionamento, con una serie di interventi alle centrali di potabilizzazione alimentate da acque superficiali, per rafforzare la loro potenzialità di trattamento e consentire di superare situazioni di criticità idraulica e qualitativa: saranno interessate le centrali di Piacenza d’Adige, Anguillara, Boara Polesine e Badia».
NUOVE CONDOTTE

Inoltre, saranno avviati lavori per nuove condotte adduttrici per la distribuzione di acqua proveniente dalle fonti idriche disponibili nella parte a Nord, anche con dismissione di alcuni impianti di potabilizzazione, come la condotta Villamarzana e Occhiobello. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino