Acqua vietata per altri due mesi: le piogge non frenano la siccità

Siccità
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PORDENONE- La pioggia, con l'inizio dell'autunno, è anche arrivata. Ma non era ancora quella giusta, cioè quella che impregna il terreno e fa respirare le falde. La riserva d'acqua, in poche parole, non basta ancora. E per questo la società Hydrogea ha chiesto al Comune di prorogare le ordinanze entrate in vigore nel momento peggiore della siccità estiva, quando i fiumi erano in secca e non c'era nemmeno l'acqua per irrigare. Una richiesta, quella della partecipata, che il Municipio ha scelto di accettare, prorogando anche per l'autunno i divieti inaugurati durante i mesi torridi dell'estate.

I DETTAGLI
«Per le ragioni di straordinarietà e urgenza legate alla tutela della risorsa acqua che si stanno verificando nella nostra regione e che determinano una grave crisi idrica con una lenta ma progressiva diminuzione della produzione d'acqua a servizio delle reti di acquedotto da parte delle sorgenti, in particolare di quelle provenienti dai pozzi di falda, è stata emessa dal Comune di Pordenone una nuova ordinanza», si legge nella nota emessa ieri dal Municipio. La decisione interessa praticamente tutti i residenti e comprende una serie di limitazioni. Prima di tutto la scadenza: 30 novembre, quindi di fatto altri due mesi di austerity per quanto riguarda il consumo idrico privato e domestico.


L'ordinanza, che entra immediatamente in vigore, specifica l'obbligo di limitare l'utilizzo dell'acqua potabile della rete pubblica di acquedotto ai soli fini potabili e igienico sanitari, ponendo il divieto per utilizzi diversi quali l'irrigazione di giardini, orti e parchi, il lavaggio di automezzi (salvo impianti autorizzati), il riempimento di piscine private e quant'altro non sia strettamente necessario ai fini del fabbisogno umano.
L'eventuale utilizzo dell'acqua potabile proveniente dalla rete idrica pubblica per gli scopi sopra descritti e vietati, seppur sconsigliato, può avvenire solo dalle ore 22 alle ore 7 del mattino.

SANZIONI
Si precisa che per i trasgressori sono previste sanzioni tra i 25 e i 500 euro. Dai rilevamenti eseguiti il 29 settembre scorso dal gestore del servizio idrico integrato HydroGEA S.p.A., infatti, nonostante i recenti fenomeni temporaleschi non si riscontrano ancora significativi miglioramenti sul rimpinguo delle falde che alimentano la rete acquedotto e, pertanto, persiste l'emergenza siccità. Compito degli Enti locali, in caso di crisi idrica da scarsità, rimane la prescrizione di misure volte al risparmio idrico e alla limitazione degli utilizzi non necessari per l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi.


Il problema, quindi, è esattamente quello indicato in precedenza: le piogge ci sono state e hanno provocato in qualche caso anche danni. Ma non era quello che serviva alle falde: proprio in provincia di Pordenone, infatti, si sono verificati i fenomeni più intensi ma di minor durata.
M.A.
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Il Gazzettino