Per la provocazione ambientalista una maxi-multa da 35mila euro: 1.250 a testa e denuncia penale per 28 vandali in azione a Rialto

VENEZIA - La laguna si tinge ancora di verde per il blitz degli attivisti di Extinction Rebellion, che ieri pomeriggio hanno versato in acqua la fluoresceina, sostanza comunemente...

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VENEZIA - La laguna si tinge ancora di verde per il blitz degli attivisti di Extinction Rebellion, che ieri pomeriggio hanno versato in acqua la fluoresceina, sostanza comunemente usata come tracciante, calandosi con delle funi dal Ponte di Rialto. Una manifestazione che si è conclusa con 28 persone portate in Questura e identificate: a ciascuna verrà inflitta una sanzione amministrativa da 1.250 euro, per complessivi 35mila euro di multa, oltre alla denuncia penale per interruzione di pubblico servizio, dato che le corse dei vaporetti per circa un'ora e venti sono state bloccate in via precauzionale in tutta l'area di Rialto.

IL BLITZ

Erano circa le 14,30 di ieri quando centinaia di persone hanno iniziato a fermarsi stupite sotto al Ponte di Rialto a guardare l'acqua cambiare colore per assumerne uno più vicino al verde fosforescente. Penzolanti dal ponte tre ragazzi, legati da un'imbracatura, che esibiscono uno striscione che recita "COP 28: Mentre il governo parla, noi appesi a un filo". E altri ragazzi a lato del ponte spiegano le ragioni del gesto: sono di Extinction Rebellion, un movimento internazionale non violento fondato in risposta alla "devastazione ecologica".
L'iniziativa non ha coinvolto solo Venezia: anche i fiumi di Bologna, Milano, Roma e Torino sono stati colorati di verde per le stesse motivazioni. «Denunciare l'ennesimo fallimento politico della COP28 e dei governi mondiali nel contrastare la crisi climatica e la sesta estinzione di massa».

CAMBIAMENTI CLIMATICI

La COP28 è la ventottesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si sta svolgendo quest'anno a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Gli attivisti denunciano anche l'atteggiamento del Governo italiano, partecipante alla COP28, accusato di voler salvaguardare l'ambiente a parole, ma di essere nei fatti uno dei Paesi più inquinanti del mondo. L'Italia è, infatti, crollata nella classifica delle performance delle principali nazioni del pianeta: è passata dal 29esimo al 44esimo posto, scendendo di 15 posizioni. «L'acqua verde spiegava ieri pomeriggio a Rialto uno degli attivisti non nuoce ad ambiente, persone ed animali e in massimo 48 ore si disperderà. Simboleggia la violenza del cambiamento climatico, che è evidente, e l'assurdità del governo italiano che si gira dall'altra parte. Siamo appesi ad un filo a causa della precarietà della crisi climatica».
Oltre a spiegare le loro azioni con un microfono, i manifestanti hanno anche fatto partire qualche coro (come "estinzione e ribellione") in inglese e in italiano ed è stata suonata e cantata la colonna sonora del film Titanic, per far passare il messaggio che, «se non faremo niente affonderemo».

CIRCOLAZIONE BLOCCATA

A ridosso di Rialto nel giro di pochi minuti sono arrivate numerose le forze di polizia che hanno bloccato il passaggio acqueo sotto al Ponte e quello pedonale sui due lati, lasciando libera solo la gradinata centrale. Poco dopo le 16 i manifestanti sono stati portati via e i ragazzi "appesi" sono stati fatti calare in sicurezza sulle barche sottostanti dei vigili del fuoco, tra qualche applauso e critiche da parte dei passanti. La circolazione è tornata alla normalità.


Il sindaco Luigi Brugnaro ha subito preso posizione: «A causa delle acrobazie di sedicenti eco-attivisti, o meglio eco-vandali, abbiamo dovuto interrompere il pubblico servizio di trasporto e la navigazione in Canal Grande. E attivare controlli ambientali per le acque e di verifica delle colonnine da poco restaurate del ponte di Rialto. Venezia è una città fragile, da amare e rispettare! Ora basta. Lo scherzo è bello finché dura poco». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino