Venezia, acqua verde in Canal Grande. L'Arpav: «Improbabile sia un incidente». Presente un'elevata quantità di fluoresceina

Non risulterebbe la presenza di sostanze con particolare tossicità

VENEZIA - «Difficile che sia stato un incidente, quantomeno molto improbabile». Pur nella ridda di ipotesi che si sono susseguite nel corso della giornata di ieri, tra...

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VENEZIA - «Difficile che sia stato un incidente, quantomeno molto improbabile». Pur nella ridda di ipotesi che si sono susseguite nel corso della giornata di ieri, tra i tecnici dell'Arpav, l'Agenzia regionale per l'ambiente, si tende a escludere in modo netto che la chiazza verde comparsa ieri mattina in Canal Grande sia imputabile a errore umano o semplice distrazione. Dare una versione certa della situazione è ancora prematuro, e infatti si parla del fatto con grande circospezione, ma l'ipotesi che lo sversamento del liquido fluorescente - che ha portato alla colorazione bizzarra del Canal Grande - sia riconducibile ad un atto non voluto (e frutto di una svista), sembra essere alquanto remota. «Abbiamo i campioni in analisi si limita a commentare Loris Tomiato, direttore generale Arpav, al termine di una giornata particolarmente concitata ma comunque immaginiamo si tratti di fluoresceina, sostanza solitamente utilizzata come tracciante, in polvere, che si diluisce in acqua e usata per individuare il regolare funzionamento di una rete fognaria. Intanto possiamo dire che finora non risultano sostanze di particolare tossicità».

NUOVE ANALISI

Il tono usato risulta rassicurante, ma si è in attesa della chiusura delle analisi prevista nel corso della giornata di oggi. Nelle stesse ore in cui avverrà anche un incontro in Prefettura. «Poi vedremo come completare i rapporti di prova - osserva ancora Tomiato - per dare la completa certezza che non si sia verificato lo sversamento di sostanze tossiche». Dall'Arpav si spiega ancora che «sotto la luce del sole la fluoresceina ha bisogno, per dissolversi, anche di qualche giorno in funzione dei quantitativi di polvere utilizzati». E di questa sostanza pare ne sia stata utilizzata ieri parecchia - di qui la valutazione che difficilmente si è trattato di un incidente - arrivando ad un effetto ancora più visibile sotto la luce del sole. «La sostanza presente soprattutto in superficie risultava ben solubile in acqua, ma sono comunque stati eseguiti dei campioni a diverse quote del corpo idrico superficiale, per valutare quanto della sostanza tendesse effettivamente a depositarsi sul fondale». In una nota Arpav - in merito all'accaduto che ha coinvolto ieri una zona circoscritta del Canal Grande - evidenzia che sono stati effettuati anche dei campionamenti in alcuni canali limitrofi al ponte di Rialto. Nei quali, anche per effetto della marea, la sostanza anomala si è progressivamente diffusa, allargandosi. L'obiettivo per tutti rimane ora quello di dare quanto prima una risposta concreta all'interrogativo riguardo ad un fatto che in breve ha fatto letteralmente il giro del mondo. In attesa del responso definitivo dei laboratori, in ogni caso sono ancora al vaglio delle autorità tutte le ipotesi. La polizia locale intanto ha fatto sapere che sta visionando tutte le telecamere il sistema di videosorveglianza della zona.

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Il Gazzettino