Allerta acqua alta, il Comune cambia e diffida il sito delle previsioni sbagliate

Allerta acqua alta, il Comune cambia e diffida il sito delle previsioni sbagliate
VENEZIA -  Dalla messaggistica alla grafica e alla comunicazione di base, per il Centro previsioni e segnalazioni maree si prospettano «modifiche radicali»....

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VENEZIA -  Dalla messaggistica alla grafica e alla comunicazione di base, per il Centro previsioni e segnalazioni maree si prospettano «modifiche radicali». Ad annunciarlo ieri a palazzo Cavalli sono stati l'assessore Giorgio D'Este e i dirigenti di settore Valerio Collini e Valerio Papa, con la precisazione che i cambiamenti allo studio da circa un anno sono motivati «dalla necessità di fornire all'utenza un'informazione sempre più aggiornata ed efficace. Specie per i turisti e i pendolari, che faticano a comprendere appieno l'attuale e sono portati a cadere in errore su avvisi che invece i veneziani, in genere, riescono a interpretare nel modo giusto».

La riunione di commissione è sortita dalla presentazione di una mozione di Giovanni Pelizzato (vicepresidente del Consiglio e lista Casson) e Monica Sambo (Pd). Innanzitutto, nel richiamare la previsione di marea di 150 centimetri per il 31 marzo diffusa il 25 dal sito www.ilmeteo.it e accompagnata da toni alquanto allarmistici, i due consiglieri si sono chiesti se nel caso si potessero prevedere azioni legali a tutela di una corretta informazione. Poi
 
 hanno sollecitato l'amministrazione comunale «a rafforzare la comunicazione sul tema delle maree, con ulteriore riferimento all'unica autorità competente in materia, l'Istituzione centro maree, e alla sua preziosa attività». L'assessore ha risposto alla prima questione chiarendo che trovandosi di fronte «a un'informazione non corretta più che falsa», ipotizzare azioni legali e sanzioni per procurato allarme non costituirebbe la scelta vincente. «Stiamo comunque elaborando una diffida ad hoc, consapevoli che l'accaduto impone una replica adeguata», ha aggiunto.
A seguire, i due dirigenti che, nell'approfondire budget e stato del Centro maree (poco meno di 500mila euro all'anno, cui vanno ad aggiungersi un progetto da 355mila in essere e due in itinere da 450mila e 50mila, resi possibili dal passaggio dello stesso alla Protezione civile), hanno lamentato lungaggini burocratiche e problemi di organico, precisando che il personale attualmente in servizio ammonta a dodici unità e risulta carente di almeno cinque persone.
LA COMUNICAZIONE
La commissione, tuttavia, è entrata nel vivo con le anticipazioni sul Piano comunicazione, per il quale si prevedono evoluzioni radicali. «Ad oggi contiamo 75mila iscritti al sistema di allertamento Sms e 30mila alle mail: un risultato non sufficiente - ha detto Papa - Il problema riscontrato è che molti utenti esterni ancora faticano a comprendere il linguaggio adottato, e per questo possono essere portati a entrare nel panico senza motivo. In altre parole, stiamo valutando quali nuove espressioni verbali usare per trasmettere il messaggio molto più utile della marea percepita».
«Poi - ha aggiunto - ci sono le modifiche rese necessarie dal nostro nuovo status: i codici colore in essere sono fuori norma perché incompatibili con le regole imposte dalla Protezione civile, e per questo andranno aboliti. Stiamo anche pensando a elaborati grafici per smartphone, con informazioni maggiori e decisamente più semplici delle attuali, prendendo come riferimento piazza San Marco e Rialto, e per spiegare che con un'acqua alta a 80 cm, per il resto della città non c'è alcun disagio».

«Infine - ha concluso il dirigente - il Piano prevede la comunicazione del margine di errore: per far capire a tutti che le previsioni di marea non sono né possono essere una scienza esatta. E che proprio in base a questo margine, è sempre meglio cautelarsi, specie se titolari di negozi, bar e ristoranti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino